Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
22/05/2022 06:00:00

Musumeci e la ricandidatura: telenovela infinita nel gioco di veti del centrodestra 

 Il presidente Nello Musumeci si vuole ricandidare, è il tempo della raccolta, dice, dopo cinque anni intensi a seminare e molti eventi imprevisti, tra i quali la pandemia.

A volere la sua ricandidatura Giorgia Meloni, che si scontra con gli altri alleati della coalizione che hanno, invece, evidenziato la necessità di un nome alternativo.

Ma in questi cinque anni, pandemia a parte (qui c’è intanto da comprendere se dopo gli annunci anche il piano pandemico regionale sia stato aggiornato ovvero no), ci sono molte riforme che sono rimaste ferme come quella del Piano rifiuti ma l’altra magagna con cui si fa i conti adesso è la spesa europea, che pare la Sicilia non riesca ad utilizzare, si tratta dei fondi di sviluppo e coesione per gli anni 2014-2020.

E mentre si discute ancora di una sua candidatura, che potrebbe esserci anche in solitaria con Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima, gli altri componenti del centrodestra chiedono prima di terminare le elezioni amministrative per poi dedicarsi alle regionali.

Matteo Salvini è titubante sul Musumeci bis, reduce anche di un sondaggio che vuole l’attuale governatore non proprio apprezzato dai siciliani e completamente contrario alla ricandidatura è Gianfranco Miccichè: “Contro di lui vincerebbe pure un gatto”, avrebbe detto qualche settimana fa.

Su quanto prodotto da questo esecutivo regionale, a cui credono solamente i componenti dello stesso, è sotto gli dei siciliani e a questo oggi si aggiungono i mancati risultati di programma per la spesa del Fondo di sviluppo e coesione 2014.2020 che pregiudicano quelli del 2021-2027: ci sono 5,6 miliardi di risorse disponibili, impegni di spesa per 3 miliardi e solo 2,2 di pagamenti.

La Sicilia è la terza regione d’Italia a fare peggio, seguita dalla Campania e dalla Calabria, con il rischio concreto di restituire 2 miliardi di euro.

Eppure Musumeci parla di risultati conseguiti importanti, con ingenti somme investite per tornare alla normalità.

Se Musumeci sarà ricandidato o meno lo deciderà l’intera coalizione, pare che la stessa Meloni cerchi una exit strategy , sia Salvini che Silvio Berlusconi frenano su quel nome, specie se c’è odore di sconfitta.

Difficile che la compagine di centrodestra si spacchi proprio per le elezioni regionali, dopo qualche mese ci terranno le nazionali ed è chiaro che la Meloni, seppure i sondaggi la diano in forte crescita, non può fare tutto da sola. Il rischio per Musumeci di non essere ricandidato è molto alto, è la mancanza di alternativa che non lascia intravedere soluzioni al nome del governatore catanese.

Per non parlare di alcuni elementi della Lega con Luca Sammartino in testa che osteggiano il Musumeci bis, così come Saverio Romano, l’MNA e altri esponenti politici.

Insomma, finite le amministrative il tema caldo dell’estate saranno proprio le regionali.