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03/06/2022 06:00:00

Marsala, il Sindaco Grillo e l'ossessione per i "tavoli" 

 L'altra volta ho vinto una scommessa in redazione. Era appena arrivata la velina dal Comune di Marsala sull'incontro del Sindaco Massimo Grillo con i rappresentanti di Legambiente circa lo stato comatoso della Riserva dello Stagnone.

Ho voluto azzardare. Io non l'ho ancora letta, ho detto ai miei. Ma volete vedere che ad un certo punto ci sarà il Sindaco che propone un "tavolo di concertazione"? Bingo. Ed infatti, di fronte a Legambiente che faceva l'elenco dei mali della Riserva, dalla "chioschizzazione" al kite selvaggio, la risposta del Sindaco è stata  la proposta di ... “un tavolo di concertazione con tutti gli attori che oggi operano nell'ambito della Riserva...". Scommessa vinta. Ma non perchè sono bravo io, ma perchè i politici sono prevedibili, fino alla noia. Un tavolo tecnico, o tavolo di concertazione, o gruppo di lavoro, è la risposta del Sindaco di Marsala a tutti i problemi della città.

Un disco rotto. Abbiamo sentito questa espressione, nelle sue diverse varianti, sulla chiusura al traffico di Via Roma, sulle misure anti - Covid in città (vi ricordate? Il Sindaco voleva fare un tavolo di concertazione con i commercianti che protestavano per le chiusure ...), sul piano paesaggistico (dove addirittura Grillo si lanciò in un orgasmico "tavolo di concertazione permanente"),  sulla creazione della "governance" (dalla quale si sono dimessi quasi tutti, e prima o poi lì, il Sindaco arriverà a "concertarsi" da solo).

L'ho sentito sulla vergogna dell'ospedale chiuso di Marsala, come sul padiglione. Così come per gestire a Marsala l'emergenza Ucraina (in quel caso è un "coordinamento"). Ed a proposito, il Sindaco, all'inizio del suo mandato tentò di trasformare in un tavolo di concertazione anche il consiglio comunale, chiedendo al presidente Sturiano la convocazione dell'assemblea "in seduta permanente". Sturiano, che non è lì per caso, gli spiegò con pazienza che il consiglio comunale va convocato con un ordine del giorno, mica è l'assemblea dei decurioni. E insomma, un tavolo qui, un tavolo là. Non abbiamo eletto un Sindaco, ma Geppetto.

La questione è profonda, ed è politica. Perchè non solo un Sindaco che "concerta" di continuo è un Sindaco che non sa decidere (vi ricordate sul Giovinetto di Mozia ed il suo trasferimento a Palermo?), ma, parafrasando Ezra Pound, viene da chiedersi quanto vale un'amministrazione comunale se il suo capo non è in grado di impegnarsi e di lottare per qualcosa, da una strada chiusa al traffico ad un ospedale da riaprire. Tutto, poi, assume forme farsesche, e lì il problema è non solo politico ma anche cognitivo, diciamo. Perché per il Sindaco la concertazione è uguale al dialogo e il dialogo è uguale alla pace, tema sul quale sembra aver messo il copryright, come se tutti noi altri diversi da lui invece ci prendessimo a colpi di clava per decidere su ogni questione. Ma anche la pace è una cosa complicata e importante, che non si può annacquare. A Marsala abbiamo trasformato in una festa di pace pure le celebrazioni per i 30 anni dalle stragi, la festa della Liberazione (si sai, i partigiani si difendevano con l'acquasantiera ...) e addirittura l'11 Maggio, con una rievocazione dello sbarco garibaldino che ha visto sfilare insieme le bandiere di Ucraina e Russia. Perchè nella concertazione ossessiva e banale tutto si annacqua, tutto si abbassa allo stesso livello, la ragione con il torto, l'aggressore con l'aggredito. Non c'è spazio per la responsabilità, né per la verità. Non c'è spazio neanche per la politica. Che non è mettere tutti attorno ad un tavolo. E', soprattutto, fare delle scelte. Qui, invece, si fanno scelte scontate, sempre con l'ansia di piacere a tutti e di non disturbare nessuno. 

Ed invece tutto si risolve a "fare un tavolo". Sembra la canzone di Sergio Endrigo, quella che "per fare un tavolo / ci vuole il legno".  Qui invece, per fare un tavolo, basta il Sindaco ... 

Giacomo Di Girolamo