Per gli incendi boschivi sul territorio siciliano la classificazione del Piano Regionale A.I.B. 2020 prende in considerazione quattro grandi categorie: cause ignote; cause naturali (legate all'azione innescante di eruzioni vulcaniche, fulmini, autocombustione); cause colpose o involontarie (legate all'imprudenza, alla negligenza, alla disattenzione o all'ignoranza degli uomini, che involontariamente provocano incendi, ad esempio accendendo dei fuochi per picnic per la bruciatura delle stoppie o ancora il lancio di sigarette e fiammiferi); cause dolose e volontarie. Qui la prima parte del nostro speciale incendi in Sicilia.
In particolare, secondo lo studio e l'indagine riportando nella relazione gli incendi della commissione parlamentare dell'ARS, questi ultimi sono concepiti e determinati dalla volontà di uomini di arrecare un danno e, secondo la classificazione A.I.B. possono essere distinte in:
Incendi da cui gli autori sperano di trarre profitto: distruzione di massa forestale per la creazione di terreni coltivabili e di pascolo a spese del bosco o per attivare il set-aside; bruciatura di residui agricoli, quali stoppie e cespugli, per la pulizia del terreno, in vista della semina; incendio del bosco per trasformare il terreno rurale in edificatorio; incendio del bosco per determinare la creazione di posti di lavoro in relazione alle attività di ricostituzione e di spegnimento; impiego del fuoco per operazioni colturali nel bosco, per risparmiare mano d'opera; incendio per perseguire approvvigionamento di legna;
Incendi da cui gli autori non sperano di ritrarre profitto: risentimento contro azioni di esproprio o altre iniziative dei pubblici poteri; rancori tra privati; proteste contro restrizioni all’attività venatoria; proteste contro la creazione di aree protette e l'imposizione dei vincoli ambientali; atti vandalici;
Motivazioni di ordine patologico o psicologico: incendi provocati da piromani; mitomani;
Incendi provocati da ragioni politiche (la relazione tra incendi forestali e motivazioni politiche non sembra attendibile nel nostro Paese; tanto meno si può ricondurre il fenomeno ad un disegno terroristico e destabilizzante).
L'indagine della commissione parlamentare siciliana sugli incendi - L’inchiesta ha avuto inizio l’8 giugno 2021 con l’audizione dell’associazione “Salviamo i Boschi in Sicilia” nelle persone di Mariangela Galante, Francesco Gruppuso e Massimo Fundarò. L’Associazione ha fornito alla commissione un esposto denuncia presentato da varie associazioni ambientaliste siciliane.
I lavori sono proseguiti per oltre dieci mesi, con altre 10 audizioni nel corso delle quali sono stati ascoltati: il dirigente generale del comando Corpo Forestale della Regione siciliana Giovanni Salerno; il dirigente generale del Dipartimento regionale dell’agricoltura Dario Cartabellotta; l’imprenditore agricolo Emanuele Feltri; il presidente dell’Ente Parco dell’Etna Carlo Caputo; i giornalisti Claudio Reale (Repubblica); Antonio Fraschilla (Repubblica) e Simone Olivelli (MeridioNews); i rappresentanti della Coldiretti e del WWF; i sindaci Gandolfo Librizzi (Polizzi Generosa), Fabio Venezia (Troina) e Alessandro Caiazzo (Buccheri); il presidente della commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale Aurelio Angelini; il dirigente provinciale del Servizio 11 per il territorio di Catania del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale Pietro Giovanni Litrico; il dirigente del Servizio 4 – Antincendio boschivo del Comando del Corpo forestale della Regione siciliana Rosario Napoli e l’assessore regionale per il Territorio e l’Ambiente, on. Toto Cordaro.
Prevenzione: avvio campagna stagionale antincendio ed il catasto - Uno dei primi argomenti che emerge in tema di prevenzione e contrasto al fenomeno degli incendi boschivi è quello relativo al periodo di avvio della campagna antincendio in Sicilia. A sollevare il tema è Francesco Gruppuso, rappresentante del Coordinamento regionale “SalviAmo i boschi” secondo cui "L’avvio della campagna antincendio il 15 giugno, ormai non va più bene, a causa dell’aumento delle temperature e della progressiva desertificazione della nostra regione, andrebbe anticipata almeno al 15 maggio". L’amministrazione regionale sì è adoperata per anticipare proprio al 15 maggio la data di inizio della campagna antincendio per l’estate del 2022.
Fra le attività di contrasto agli incendi boschivi, come ricordato nell’esposizione del quadro normativo, la legge n. 353 del 2000 prevede che ogni Comune deve dotarsi del catasto incendi. I rappresentanti dell’associazione “SalviAmo i boschi” lamentano gravi ritardi nell’adozione e nell’aggiornamento di tale catasto. Gruppuso, rappresentante del Coordinamento regionale “SalviAmo i boschi: "se questo catasto incendi non viene fatto, ovviamente, non riusciamo a capirci più nulla. Di fatto da questo catasto cosa scaturisce? Scaturisce, fra l’altro, una cosa molto importante, sempre prevista dalla legge 353 del 2000: scaturisce l’ordinanza di divieto di pascolo nelle aree che sono state colpite da incendi. Noi abbiamo fatto un’ampia ricerca a livello regionale, ci siamo pure estesi anche oltre Regione, su questa legge, non ci sono ordinanze di divieto al pascolo, nelle aree che sono state percorse dal fuoco, non ci sono ordinanze su questo punto, su questa legge".
Solo il 60% dei comuni siciliani ha aggiornato il catasto degli incendi - Sulla normativa in materia di catasto incendi in Sicilia, la Commissione ha chiesto ai comuni siciliani di comunicare se si siano dotati del catasto degli incendi ed, eventualmente, se questo sia regolarmente aggiornato. Sulla base del numero di risposte ricevute, si può stimare che circa il 60% dei comuni ha già provveduto ad istituire il catasto aggiornandolo regolarmente, mentre un 20% ha già predisposto la relativa delibera di istituzione che è in attesa di approvazione. Emerge anche come il compito di istruire la procedura sia affidato a una molteplicità di uffici diversi, rendendo complesso il lavoro di accertamento.
Le attività svolte tra il 2020 e i primi mesi del 2021 per la prevenzione ed il contrasto al fenomeno degli incendi boschivi. Ne parla alla commissione all'ARS il dirigente generale del comando Corpo Forestale della Regione siciliana, Salerno - Come Corpo forestale noi abbiamo aggiornato, a dicembre 2020, il piano regionale antincendio. I soggetti del piano non siamo solamente noi, ci sono anche le Prefetture, i Comuni, i Dipartimenti vari dell’agricoltura e della Protezione civile, le associazioni di volontariato. Quindi il piano raggruppa le forze in campo per affrontare adeguatamente una campagna antincendio. È la legge del 2000 che ci dà questa prerogativa e competenza specifica sullo spegnimento. Per quanto riguarda altre competenze, che sono anche quelle della prevenzione, questi compiti ricadono anche in capo ad altri Dipartimenti regionali, in primo luogo al Dipartimento dello sviluppo rurale che svolge una funzione fondamentale nel momento in cui attiva tutte quelle misure di salvaguardia dei boschi e dei demani, attraverso i lavori di bonifica di viali parafuoco e tutte le opere di miglioramento per cercare di prevenire quanto possibile gli incendi.
A partire dal 2020 abbiamo messo in atto tutta una serie di reti di collegamento. Abbiamo pensato di coinvolgere con protocolli di intesa molto dettagliati le maggiori associazioni agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura). Loro saranno le sentinelle del territorio, a fronte anche di prerogative che saranno riconosciute, che possono essere anche bonus per attingere a quella che è la partecipazione ai bandi europei. Un altro aspetto importante è quest’anno l’accordo che abbiamo fatto con l’Anci e con i Comuni, perché i Comuni anch’essi sono attori protagonisti del territorio, loro hanno obblighi che discendono da legge per quanto riguarda il piano di Protezione civile nel loro territorio. Per quanto riguarda la dotazione di personale, siamo centoventi in meno rispetto all’anno scorso, quindi siamo in totale 350 unità di forze in divisa, però devo dire che il Governo ha cercato, attraverso attività varie, (vedi il bando per la mobilità per cento persone, per farle venire internamente dalla Regione, di livello B, farli venire nel Corpo) di superare questo problema.
Nuovo personale del corpo Forestale, ma non basta - Ed in effetti, tra l’estate del 2021 e l’inverno del 2022, attraverso l’espletamento di due avvisi di mobilità interna, sono entrati in servizio prima 58 e poi 42 nuovi dipendenti del Corpo forestale della Regione, per un totale di 100 nuovi agenti in divisa. L’età media degli nuovi agenti, però, è stato fatto notare da più parti è superiore ai 50 anni.
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