“Non c’è un’unica causa degli incendi in Sicilia. Ma ogni territorio ha delle dinamiche proprie. L’isola ha gli strumenti per contrastare i roghi? Servono più uomini e mezzi per controllare il territorio”. Giuseppe Compagnone, deputato regionale all’Ars, riassume così il dossier sull’indagine sugli incendi in Sicilia fatta dalla commissione antimafia di cui è stato relatore.
Su Tp24 ci siamo occupati abbondantemente, con un approfondimento a puntate, della relazione sui roghi della commissione antimafia, nei giorni scorsi.
Diverse le audizioni, con associazioni, assessori, investigatori, persone “informate sui fatti”. Perchè quella degli incendi in Sicilia non è un’emergenza, ma un vero e proprio fenomeno, spesso criminale, su cui è necessario risalire alle cause per contrastarlo. Ma le cause possono essere diverse, conferma Compagnone a Tp24.
“C’è una carenza di uomini e mezzi per prevenzione e contrasto degli incendi. Si può fare di più. Anche i comuni devono fare la propria parte”, dice Compagnone. “Gli incendi dietro il business del fotovoltaico? Sono ipotesi lontane dalla realtà, di spazio per gli impianti fotovoltaici ce n’è a volontà”, sostiene il relatore del dossier dell’antimafia. Nel dossier si parla anche di mafia dei pascoli, e viene fatta una differenza tra i diversi tipi di roghi che esplodono in Sicilia.
Ecco l’intervista completa.
L'inchiesta sugli incendi in Sicilia. Cosa ha scoperto la commissione Antimafia.mp4 from Tp24 on Vimeo.