La scorsa settimana ci siamo dedicati alla comunicazione uomo-donna nello specifico, oggi mi piacerebbe allargare un po' la prospettiva e parlare di comunicazione più in generale.
Ci sarebbero tantissime cose da dire sulla comunicazione e a breve creerò dei percorsi specifici su argomenti come questo, che richiedono un’attenzione particolare.
Toccando in ogni caso, le cose fondamentali della comunicazione e del perché serve a TUTTI, ogni giorno, e in ogni ambito della propria vita, inizierei dicendo che la comunicazione è innanzitutto ASCOLTO e osservazione.
Come faccio a far arrivare il mio messaggio se non so chi ho davanti? O non so nulla sullo stato emotivo dell’altro?
Parlo allo stesso modo se ho davanti un bambino, un adolescente, un adulto, un giardiniere o un manager? Purtroppo, nella normalità la risposta è SI. Purtroppo, invece non è così che funziona.
Inizi a seguirmi? Inizi a intravedere perché è così importante?
Di recente mi è successa una cosa molto divertente in proposito. Parlavo con un tecnico impiantista perché avevo bisogno di montare dei pannelli solari per casa mia. Chiedo la procedura, le soluzioni ai vari problemi riscontarti e lui inizia a farmi una vera e propria relazione tecnica sulle varie possibilità e sui motivi per cui certe soluzioni non erano possibili, letteralmente in “tecnichese”, chiaramente con l’intento di essere più chiaro e trasparente possibile. Io lo osservo passando da incuriosita, conseguentemente ad attonita, per un attimo pensando che la mia intelligenza fosse svanita all’improvviso in una nuvola fitta fitta, e poi, con gli occhi sgranati per almeno 10 minuti. Al che, a un certo punto lo interrompo, lo prego di fermarsi e gli dico: “ok tutto, non ho capito una virgola di quello che mi sta dicendo, ho solo bisogno di sapere una cosa con un monosillabo: si può fare o no?” È finito tutto in una sonora risata e con l’ottenimento del mio monosillabo, che ha reso tutto chiaro e soprattutto ha liberato il mio tempo (sempre contato).
Dunque, ascolto. Se prima non ascolto la persona che ho davanti, non so quali sono le sue necessità, in quale momento è disposta all’ascolto, qual è il modo migliore per fargli arrivare il mio messaggio senza che venga frainteso, non ho nessuna possibilità di farmi capire come vorrei.
Soprattutto la colpa non è MAI di chi mi ascolta, ma è importante che sia chiaro che la responsabilità di cosa l’atro capisce è SEMPRE mia.
Sono sinceramente stanca di vedere le persone costantemente accusarsi di non capire nulla, di essere stupide, di non ascoltare. Mi fa proprio male al cuore. Perché, come già detto in un altro articolo, le parole creano la realtà nostra e quella degli altri.
Lo so, lo so, sembra un sacco di lavoro all’inizio, ma ti posso giurare che sapere queste informazioni ha totalmente e profondamente cambiato la mia vita, le mie relazioni, ma soprattutto la mia qualità di vita e il rapporto con me stessa (eh si, esiste anche un rapporto con noi stessi!). Mi ha tolto un sacco di sofferenza dalle spalle, per essere continuamente fraintesa. Questo fraintendimento portava a continue amicizie che sparivano, continue aspettative completamente prive di senso da parte mia, continua rabbia che esplodeva e si scaraventava contro gli altri, e il conseguente senso di solitudine, una ferita dell’abbandono che non sapevo come sanare.
È sempre una questione di allenamento, all’inizio devi pensarci e prestarci attenzione, poi diventa automatico. Ora per me è automatico osservare e ascoltare una persona prima di parlare.
Non possiamo buttare addosso agli altri il nostro modo di vedere il mondo e la vita, senza prima chiedere il permesso di farlo, non possiamo imporre le nostre idee solo perché a noi sembrano giuste, senza nemmeno confrontarci con l’altro, perché questo si traduce in un messaggio di mancanza di rispetto. E cosa fa una persona che non si sente rispettata? Nella migliore delle ipotesi si chiude. Nella peggiore ci prendiamo un bel “vaffa”.
Un’altra cosa fondamentale della comunicazione, infatti è che il nostro modo di vedere la realtà è SOGGETTIVO, ed è sacrosanto che ognuno abbia il proprio. Quindi va sempre verificato come dall’altra parte è percepita la realtà e, indovina un po’? Non c’è né giusto né sbagliato. Ma solo un confronto e un avvicinarsi ognuno alla visione dell’altro, o quantomeno avere uno scambio alla pari.
Ognuno ha dei canali preferenziali con cui immagazzina informazioni dall’esterno e altrettanti tramite cui comunica verso l’esterno.
Cioè ognuno di noi ha dei sensi più sviluppati di altri: vista, udito, olfatto, tatto, ….e questo si evince dal modo che hanno di parlare e di notare le cose. Ecco perché l’osservazione e l’ascolto sono così importanti.
Se comunichi a gesti con una persona che non vede, abbiamo un problema, Huston. E invece ti assicuro che quello che vedo nel modo di comunicare delle persone è proprio questo.
Imparare a comunicare tra di noi, creerebbe un mondo davvero davvero meraviglioso. E io mi auguro di poterlo vedere al più presto.
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Alla tua felicità
Maria Giovanna Trapani
Life&Sport Coach