Il partito unico del Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha vinto un'altra volta. Sembra quasi che ci prenda gusto, ad alzare l'asticella, a complicarsi la vita, e a farcela ogni volta, e così è stato anche in questa occasione.
Ad Erice Daniela Toscano fa il bis, festeggia affacciata alla finestra perchè ha il Covid ed è in isolamento a casa, ma la vittoria politica è di Tranchida, delle sue alleanze fatte di geometrie variabili. Toscano è brava e fortunata: arriva prima, e la legge elettorale siciliana che dà la vittoria al primo turno a chi ha il 40% le dà una mano.
Al ballottaggio sarebbe stata dura. Ma sono discorsi da bar. Resta l'amaro in bocca per gli avversari, tutti, che erano convinti di mettersi la lepre in saccoccia, e se ne vanno anche stavolta a mani vuote.
Ma va detto anche che la fortuna di Toscano ad Erice e Tranchida a Trapani, la vera fortuna, è proprio data dagli avversari, dalla loro capacità di dividersi al momento giusto, di auto indebolirsi. Così è stato anche stavolta.
Si era partiti, ad Erice, da una specie di "cantiere" che univa tutte le forze anti - Tranchida. Si è arrivati, alla fine, a quattro candidature a Sindaco.
Quella più attesa, per la singolarità dell'esperimento politico, era quella di Maurizio Oddo, candidato grillino, ma sostenuto dal Psi di Nino Oddo (la cui lista torna in consiglio comunale dopo la debacle di cinque anni fa), e da Peppe Guaiana, presidente del consiglio comunale di Trapani e ultimo tra gli ex amici di Tranchida.
Maurizio Oddo è andato sotto le aspettative, e lo scettro di anti Toscano è andato a Piero Spina, che per un momento ha sognato l'idea del ballottaggio. E invece sono arrivate le truppe cammellate, dalle frazioni, dalle contrade più lontane del territorio. Lì la gente è andata a votare (a proposito, ecco: ad Erice l'astensione è stata altissima), e ha votato per Toscano, ribaltando il risultato.