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19/07/2022 12:57:00

Italia, prima vittima del fungo killer. Massima allerta 

E' allarme in Italia per il fungo killer Candida Auris: è resistente almeno a una delle 3 classi di antifungini disponibili e non è curabile con i normali antibiotici.

 Non ce l'ha fatta il 70enne ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale dell'Angelo di Mestre, per un'infezione da Candida Auris, non curabile con i normali antibiotici: tre giorni fa è deceduto per una serie di patologie tra cui, appunto, l'infezione da Candida Auris, resistente a quasi tutti gli antifungini e altamente contagiosa. Si trattava del primo caso in Veneto, e ora è anche il primo decesso.

La Candida Auris
A quanto pare l'uomo avrebbe contratto il fungo in Kenia dove si trovava per lavoro. Durante la permanenza all'estero ha sofferto di calcoli renali e, per curarsi, si è rivolto a una clinica privata. Ma le sue condizioni sono via via peggiorate, quindi il suo rientro in Italia e il ricovero all'ospedale di Mestre all'inizio del mese. Qui le analisi hanno rilevato la presenza del fungo killer nel corpo dell'uomo, che quasi sicuramente lo ha contratto nella clinica in Kenia.

Si tratta del primo caso certificato in Veneto: nel nosocomio sono scattate tutte le misure di prevenzione del diffondersi dell'infezione e al momento sembra arginata al paziente deceduto. Altamente contagioso, contamina persone e cose ed è resistente agli antibiotici di uso comune. Inoltre, sulle superfici, resiste anche ai disinfettanti perché può formare biofilm.

Attenzione ai fragili
Per la sua resistenza e contagiosità il virus della Candida Auris fa registrare un alto tasso di mortalità, soprattutto tra i fragili, come era l'uomo deceduto. Mortalità che può arrivare anche al 70%, specialmente se si soffre si calcoli renali e diabete. Per evitare che la diffusione cresca in Italia, il ministero della Salute lo scorso ha diramato una circolare per allertare le strutture sanitarie e disporre, come ha fatto la Usl 3 Serenissima, la comunicazione immediata dei casi rilevati di Candida Auris, così da poter monitorare e affrontare il fenomeno.

La trasmissione di questa Candida è in crescita in Italia e a fine dello scorso novembre il ministero della Salute ha diramato una circolare perché aumenti l’attenzione in tutte le strutture sanitarie del Paese. «In Italia dal 2019 — si legge — sono stati descritti e notificati sia casi importati che autoctoni di colonizzazione o infezione, per un totale di circa trecento casi». Detto questo, visto l’alto rischio (e tasso) di mortalità il Ministero ricorda che ogni episodio va comunicato — come fatto dall’Usl 3 Serenissima — «tempestivamente» al Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive . «Si raccomanda di seguire quanto più attentamente possibile le indicazioni — continua — per la riduzione del rischio, il riconoscimento, l’informazione ai soggetti coinvolti e la gestione dei casi di Candida Auris».