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06/08/2022 10:00:00

L'operaio morto sulla gru a Custonaci. L'autopsia esclude il malore

 Coordinate dal sostituto procuratore di Trapani Matteo Delpino, proseguono le attività investigative per fare luce sulla tragica morte “bianca” del giovane Nicolò Giacalone, deceduto lo scorso 20 luglio mentre guidava una gru di grosse dimensioni per conto della ditta Sud Marmi di Custonaci.

Cinque giorni dopo è stata effettuata l’autopsia e da una prima analisi sembra si possa escludere che il sinistro si sia verificato a causa di un malore del giovane. Altri accertamenti, poi, sono previsti a breve, primo fra tutti quello tecnico per verificare le condizioni della gru e valutare se fosse perfettamente funzionante al momento in cui veniva condotta su strada. Si è comunque trattato, evidenzia il legale della famiglia della vittima, di un mezzo che non avrebbe potuto circolare sulla via pubblica, ma che sarebbe potuto essere utilizzato solo all'interno dell'area dell’azienda. Vi è, quindi, da chiedersi come mai il giovane Nicolò sia stato incaricato di salirvi a bordo.

Vi è, poi, un altro dato: quella stessa mattina, proprio il titolare della Sud Marmi avrebbe dovuto piantare degli alberi vicino alla propria abitazione. Resta, quindi, il dubbio che a ciò servisse proprio quella gru. La famiglia del giovane Nicolò Giacalone, assistita dall’avvocato Natale Pietrafitta, che si dice “sgomento per l'atteggiamento che l'azienda Sud Marmi per essersi scrollata di dosso qualunque responsabilità, affermando di avere subito ingenti danni sotto molteplici profili in conseguenza del tragico evento” nel quale ha perso la vita il 33enne Giacalone. Ed infatti, a seguito di uno scambio epistolare tra l’avvocato Pietrafitta e il legale della Sud Marmi, quest'ultimo ha rimarcato l'asserito patimento di ingenti danni per l’azienda, affermando che ogni responsabilità fosse da ascrivere esclusivamente al giovane Giacalone.

Il legale della famiglia della vittima conclude, quindi, affermando che “detti atteggiamenti continuano a non rendere omaggio ad un giovane che, invece, per quella azienda ha, persino, perso la propria vita”.