Era il 1° Settembre 2004. 18 anni fa scompariva nel nulla a Mazara una bambina, Denise Pipitone. Da quel giorno la sua storia ha fatto il giro del mondo, tra misteri, intrighi, inchieste sfociate nel nulla, processi, polemiche, appelli, e poi tutto un piccolo esercito di avvocati, uomini di spettacolo, giornalisti che devono a questa vicenda fama e notorietà.
Di Denise, della famiglia Maggio - Pipitone, oggi sappiamo in pratica tutto. Tranne dov'è.
Si tratta ancora oggi di uno dei casi di cronaca che ha suscitato più scalpore in Italia. In tutto questo tempo, Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, non ha mai smesso di cercare la sua bambina.
“Vi chiedo per il primo settembre di usare in massa sui social nei post dedicati a Denise gli hashtag #18anniSenzaDenise e #MissingDenise” scrive in un tweet Piera Maggio.
Nelle scorse settimane si è dimessa la pm che indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone e denunciò dei presunti depistaggi nelle indagini. La quarta commissione del Csm, il consiglio superiore della magistratura, ha accettato all’unanimità le dimissioni della giudice Maria Angioni, magistrato di sorveglianza di Sassari, ex pm di Marsala, al momento sotto processo per false informazioni al pubblico ministero. Le dimissioni, che dovranno ora essere accettate dal plenum, hanno efficacia dal 31 agosto.
“Nonostante siano trascorsi 18 anni dal rapimento, continuiamo a coltivare la speranza di potere un giorno riabbracciare Denise Pipitone. In questi anni di inimmaginabile sofferenza la comunità di Mazara del Vallo torna a stringersi forte a Piera Maggio, Piero Pulizzi e Kevin Pipitone, genitori e fratello di Denise che più di tutti insieme ai familiari hanno patito e continuano a patire lo strazio della doppia assenza: quella fisica di Denise e quella della verità accertata su quanto accaduto”.
Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, nel giorno del 18° anniversario del rapimento di Denise Pipitone, avvenuto il primo settembre 2004.
“Da 18 anni – ha sottolineato il Sindaco - vengono chiesti a gran voce verità e giustizia ma ad oggi purtroppo nonostante l’attenzione mediatica alimentata dal coraggio di Piera Maggio, a nulla sono valsi i vari appelli. La speranza è che quel muro di omertà issato da pochi e certamente interessati alla vicenda possa crollare. Non è accettabile il silenzio in una vicenda così drammatica ma non è consentito a nessuno associare il comportamento criminale o omertoso di pochi a quella che è invece la comunità mazarese, fatta di gente onesta, laboriosa, che ama i bambini e che senza se e senza ma è al fianco dei familiari di Denise in questa battaglia”.