Giuseppe Lipari, lei è candidato alle regionali e nazionali con Cateno De Luca. Cosa le ha fatto decidere di scendere in campo con il messinese De Luca, quale progetto in più rispetto agli altri partiti?
I problemi delle nostre Città Trapanesi, che ho potuto riscontrare nella mia attuale esperienza da Consigliere Comunale a Trapani, difficilmente possono essere risolti singolarmente da ciascun comune. Nel Nord Italia in molti hanno fatto rete tra di loro. Non solo sono riusciti a sopperire alle loro difficoltà, ma di tale sinergia ne hanno fatto un loro punto di forza. In questo senso la mia partecipazione in ANCI, con la frequentazione del Corso di Formazione Specialistica in Amministrazione Municipale e la mia presenza nel direttivo di ANCI Giovani Sicilia, mi ha fatto prendere coscienza di quanto sia importante fare rete, non solo tra gli amministratori locali, ma soprattutto tra Comuni. In questo senso spero di poter mettere a disposizione tutto il mio entusiasmo e le mie esperienze affinché l’intero territorio provinciale e non solo, possa beneficiare di politiche regionali migliori.
Questa Regione ha bisogno, come dice De Luca, di un non presidente ma delle competenze di un sindaco. Dove ha fallito la classe dirigente attuale?
Questa Regione è stata manchevole di attenzioni verso i territori, soprattutto quelli periferici, e verso i cittadini, ormai delusi dalla crescente distanza che li separa dall’attuale classe politica. In questo senso, Cateno De Luca parla più che di Presidente di un “Sindaco di Sicilia” nel senso che è intendimento di tutta la squadra che lo sostiene, garantire un’attenzione diffusa del Governo Regionale e un contatto diretto con i cittadini per raccoglierne problematiche, disagi e soluzioni innovative. Quello che fa praticamente ogni giorno un amministratore locale, Sindaco o Consigliere che sia.
Lei è consigliere comunale a Trapani, in opposizione al sindaco Tranchida, come cambia lo scenario della politica trapanese con la sua candidatura?
Pur ringraziandovi per l’importanza che ne conferite sotto questo aspetto, non credo che la mia candidatura incida sullo scenario della politica Trapanese. Sono sempre stato estraneo ai giochi di palazzo. E continuerò ad esserlo. Sono sempre stato coerente con l’interesse del territorio che sono stato chiamato a rappresentare. E continuerò ad esserlo. Pur nella differenza di vedute con i capi partito di turno. Non bisogna dimenticare che chi riceve una preferenza è legato in qualche modo da un patto da rispettare con gli elettori: Fare il bene della propria comunità di riferimento e non gli interessi personali o di partito. La mia forza elettorale non sono mai stati né patronati né altre logiche clientelari. Faccio affidamento su un sano voto di opinione alimentato e moltiplicato dalla stima che mi perviene dal mondo dell’associazionismo, da amici, sostenitori e da qualche collega amministratore locale sparso per la provincia. “Senza padrini e senza padroni” è lo slogan che simboleggia, per me, questo modo nuovo ma al contempo “collaudato” di fare politica su un territorio.
Lipari, lei è giovane ma ha già molta esperienza politica e sa che le difficoltà in questa corsa non mancheranno. Le emergenze da affrontare quali sono?
La prima difficoltà con cui ci si scontra è l’astensione dal voto. A coloro che delusi non vorranno andare a votare dico che li capisco benissimo. Tuttavia non li giustifico in quanto questa loro sottrazione al dovere civico altro non fa che alimentare il potere soliti capibastone e dei compratori di voti. Se con una affluenza del 50% ai compratori di voti ne bastano 5.000 per essere eletti, con un’affluenza più alta ciò sarebbe ben più difficile, ed in tale ipotesi il voto libero la farebbe da padrone.
Rinnovare l’intera classe parlamentare uscente è quasi impossibile, dove hanno fallito gli attuali e perché dovrebbero votare lei e De Luca alla presidenza?
Ci ricordiamo tutti della chiusura dell’Aeroporto di Birgi per la crisi libica e della più recente cancellazione degli accordi con RyanAir. Un’occasione mancata in tema di sviluppo del settore turistico è stata sicuramente la mancanza di rete sui trasporti locali e sistemi interconnessione. E’ vergognoso che ancora oggi gli Aeroporti di Trapani e Palermo non siano direttamente collegati. Ed è ancor più vergognoso che in piena Estate l’ultima corsa della Linea Bus Punta Raisi-Trapani parta alle 20:00 nonostante i voli continuino ad atterrare fino a notte inoltrata.
Anche nel settore dei prodotti a marchio DOP un’occasione mancata è rappresentata dal crescente campanilismo dei vari marchi, laddove invece un forte marchio regionale possa potenziare ciò che con 1000 dop diversi rischia di non essere riconoscibile o addirittura confuso dalla crescente concorrenza sleale di prodotti ingannevoli.
In questo senso, avere dei rappresentanti in Regione che siano attenti a problematiche del genere avrebbe certamente evitato l’ennesima stangata sull’economia Sicilia. A Cateno de Luca mi accomuna la voglia di portare in Regione, dando massima amplificazione, la voce dei cittadini e dei territori. Inoltre mi piacerebbe sconfiggere questo senso di Irresponsabilità di gran parte della classe politica e amministrativa regionale. Del resto, entrambi ci abbiamo sempre messo la faccia provenendo da esperienze di amministratori comunali, Cateno quale ex Sindaco di Messina ed io quale Consigliere Comunale in Carica di Trapani.