Qualche settimana fa ho chiesto, a tavola, se qualcuno conoscesse La Sponsa di gelsomini. Mi ha risposto nonna – marsalese doc – spiegandomi l’usanza legata a questa pianta e, complice una copertina accattivante, ho subito acquistato il libro di Federica Lipari.
Ho seguito con empatia le vicissitudini di Francesca Barone, la protagonista siciliana che, all’ennesimo lutto familiare, decide di partire per il nuovo mondo. La narrazione ci riporta al 1915 e descrive il modo di viaggiare di quel periodo, ben diverso dai comodi voli intercontinentali a cui è abituato il viaggiatore contemporaneo.
Lunghe settimane di mare, interminabili momenti di sconforto, pericoli continui, a dimostrazione che la paura e l’incertezza livellano la prima e la seconda classe: le vite degli uomini sono uguali davanti alla morte.
E poi l’arrivo a Ellis Island tra urla e lingue sconosciute, visite mediche tutt’altro che discrete, interrogatori angoscianti, e nel migliore dei casi, l’ingresso nella nuova vita. Eppure, nonostante questo, le prove di Francesca – esempio realistico di una storia di emigrazione italiana – non finiranno mai.
Sono numerosi i temi affrontati nel romanzo, primo tra tutti il coraggio delle donne. Non perché ne siano più dotate, ma perché a volte – come in quella determinata situazione – la lotta per la sopravvivenza diventa, per loro, ancora più spietata.
La solidarietà, la determinazione, il desiderio di riscatto e tanta tanta sicilianità.
Sembra, infatti, che nonostante la distanza fisica, sia impossibile recidere i legami con le proprie origini, tanto che l’autrice ci lascia un suggerimento: “quando non puoi cambiare qualcosa che non ti piace, solo una cosa puoi fare per non farti male alla pancia. E lo sai cos’è questa cosa? […]. È accettarla. Understand?”
Il lettore si immedesima nei panni della protagonista, rivedere in lei le aspettative, gli sforzi, le ricerche, la voglia di cambiamento di molti siciliani che ancora oggi lasciano l’isola in cerca di qualcosa in più.
I personaggi ben delineati, la scrittura piacevole e avvincente, ricca di metafore, sono un ottimo inizio dal quale ci aspettiamo tante altre pubblicazioni.
E i gelsomini? Non vi resta che leggere il testo di Federica Lipari, Navarra editore, per riscoprirne i segreti e il delicato profumo.
Sabrina Sciabica