Alla fine il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha fatto il miracolo.
Ha messo d’accordo residenti e gestori dei locali del centro storico. D’accordo contro l’amministrazione. Il tutto dopo settimane di polemiche tra i residenti e i gestori dei pub del centro (ad esempio per la movida in Piazza Lucatelli).
Residenti e commercianti del centro storico di Trapani adesso sono sulla stessa barca. Tutti insieme per protestare contro le decisioni prese dall’amministrazione Tranchida che creano, sì, il caos nella movida del centro. Come l’ultima beffa delle notti bianche.
La polemica nasce dal fatto che i titolari dei locali trapanesi, che erano stati mobilitati per la riuscita della manifestazione, hanno scoperto che per loro, comunque, ad una certa ora, rimaneva il divieto di organizzare eventi. Mentre il Comune poteva. Ma agli esercenti era stato detto il contrario. Anzi, il Comune di Trapani lo aveva anche scritto: "Per i locali, la possibilità di realizzare eventi musicali fino alle 4". Tanto che alcuni residenti del centro storico hanno protestato. E così, gli esercenti hanno investito soldi per gli eventi, per poi scoprire che all'una dovevano staccare la musica. Mentre la Casina delle Palme, per volontà dell'amministrazione, è stata trasformata in una discoteca.
E pertanto, dopo la prima notte, alcuni locali hanno deciso addirittura di chiudere, in segno di protesta.
Ecco la nota diramata dal Comitato dei residenti del centro storico: “L’epilogo delle notti bianche, con la chiusura dei locali del centro storico per protesta contro le mosse dell’Amministrazione comunale, ha messo per una volta tutti d’accordo. Ha avvicinato esercenti e residenti, entrambi accomunati dal desiderio di trasparenza e chiarezza delle norme, delle deroghe e delle ordinanze comunali. I residenti hanno il diritto di vedere rispettate le norme che regolano non solo gli orari, ma soprattutto le modalità di organizzazione della movida (corretta occupazione del suolo pubblico, livello del rumore, permessi Siae per attività all'esterno etc), così come anche gli esercenti devono avere una visione chiara e ufficiale, non "ufficiosa" , del quadro regolamentare e di ciò che è permesso e ciò che è vietato per legge, non per decisione estemporanea dell'Amministrazione.
In questo senso la protesta del Comitato dei residenti del Centro Storico non è contro i proprietari o i gestori dei locali tout-court, ma chiede SOLO il rispetto delle regole per una serena convivenza, non solo di chi in centro risiede ma anche delle strutture ricettive collocate in questa zona della città e che da una sana e regolamentate movida possono trarre beneficio e non svantaggi, come la perdita di clientela data dalla quasi quotidiana trasformazione delle strade in discoteche a cielo aperto e illegali (come riscontrato dai tecnici dell'Arpa lo scorso agosto in piazza Lucatelli) che rende impossibile una serena permanenza di famiglie e anziani. Perché, occorre ricordarlo, ci sono turisti così come residenti, che non sono in cerca di musica ad alto volume fino a tarda ora, e per questo occorre una offerta variegata di intrattenimento. Sul fronte del "rumore" la stessa Arpa ha reso nota in una comunicazione ufficiale che il comune di TRAPANI non ha adottato la classificazione acustica, atto rilevante ai fini della tutela della salute della popolazione, obbligatoria ai sensi della L.447/95 secondo le Linee Guida della regione Sicilia (GURS n. 50/2007). E per questo adesso l'Amministrazione dovrà provvedere quanto prima e in maniera chiara. La normativa, inoltre, perde efficacia qualora non venga seriamente esplicitata agli attori coinvolti e fatta rispettare attraverso mirati controlli, non con obiettivo sanzionatorio e vessatorio, ma con spirito di serena e proattiva convivenza. Il centro storico è tornato a vivere, continuiamo a farlo vivere e a far vivere anche i suoi residenti e diversifichiamo l'offerta pensando anche a una crescita costruttiva del turismo locale di diverse fasce d'età”.
Il dibattito va ovviamente sul piano politico. E così interviene anche il coordinatore di Fratelli d’Italia, Maurizio Miceli: "Gli esercenti del centro storico sono i pilastri che gli hanno ridato vita, che hanno contribuito ad abbellirlo, a manutenerlo, con sacrifici, investimenti, nonostante l’assenza costante di controlli patita negli ultimi anni, gli annosi confronti/scontri con i residenti, mai risolti col buon senso prima e con le regole poi dall’amministrazione.
Il loro operato vale più di qualsiasi estemporanea, tardiva, disorganizzata, sgangherata iniziativa targata Tranchida.
Sindaco che li mortifica, trattandoli come cinici e spietati concorrenti, adusi alla violazione sistematica delle regole, un uomo che si rifugia sempre nella logica dell'insulto, mai del confronto.
Gli ormai inermi trapanesi, che siano cittadini, professionisti, parti sociali, commercianti assistono giorno per giorno al totale annichilamento del legittimo diritto di partecipare alla res pubblica di sentirsi legittimati a dissentire se necessario ma soprattutto a sentirsi parte attiva nelle decisioni che riguardano il proprio territorio
Senza tener conto che il centro storico sono loro, 365 giorni l’anno, non solo a qualche settimana dalle regionali quando bisogna dare visibilità al già assessore, odierno consulente Safina, che non si comprende a che titolo girava per i locali per cercare, in modo goffo e maldestro, di chiarire la situazione.
Gli esercenti del centro storico, manifestando una dignità, quella del lavoro, che Tranchida sconosce perché non ha lavorato mai, ieri sera, hanno chiuso i locali, rinunciando ad un possibile profitto in un periodo in cui il centro è vivo, nonostante le angosce di tutti per il caro energia.
L’ordinanza del sindaco prevedeva musica a più non posso, dj set e quant’altro, tutto giusto, ma solo per gli eventi organizzati dal comune con l’ente luglio, al contrario i decibel e i concerti dei privati, stoppati dall’autorità, sono abusivi.
Tranchida, ormai il re è nudo, il sindaco per professione non sa neanche gestire un evento di questo tipo, probabilmente annebbiato dalla necessità di sovraesporre Safina al pubblico per trovargli qualche voto.
Ciò che accaduto nello scorso fine settimana legato alla pantomima delle notti bianche e sicuramente triste riassunto di un’amministrazione incapace disorganizzata cui unico interesse è quello di restare incollati ad una poltrona, un contratto a tempo indeterminato con la politica, a discapito delle legittime aspettative di sviluppo socio culturale di una cittadinanza ormai disarmati.
Più che come evento “abbiamo il mare” forse dovrebbe dire “siamo a mare” in quanto a gestione della cosa pubblica.
Rendiamo grazie ai tanti esercenti, perché senza di loro nel centro storico calerebbe la notte."