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19/09/2022 06:00:00

La sanità in Sicilia: dopo i disastri, Razza si prepara al ... dopo Razza? 

 Tutte le strade portano a Razza, le voci ci sono tutte e gli indizi anche.

Ruggero Razza è l’assessore regionale uscente alla Salute, quello, per intenderci, ha destinato il Paolo Borsellino di Marsala a Covid Hospital, lo stesso assessore che è venuto ad inaugurare un progetto, quello del padiglione di malattie infettive. Perchè nell’era della sanità targata Musumeci si è assistito anche alla inaugurazione di un progetto, che poi ha cambiato volto tante volte e che ora è fermo.

E’ lo stesso assessore che a Catania ha tirato la volata a se stesso, altrimenti non si spiegherebbe la kermesse organizzata qualche giorno fa, ha raccontato le meraviglie di questi cinque anni, di quanti medici e infermieri ha assunto, solo che nei Pronto Soccorso non se ne sono accorti e nemmeno nei reparti che sono in sofferenza.

Le parole che ha pronunciato Renato Schifani a Catania non lasciano dubbi: “Erediterò un buon governo e non avrei mai accettato questo incarico se non avessi avuto la certezza di trovare la condivisione interiore da parte del presidente Nello Musumeci. Proseguiremo l’azione del governo Musumeci anche nella sanità, settore in cui l’assessore Razza ha fatto benissimo. E se sarò eletto la prima persona che chiamerò sarai tu, Ruggero, per comprendere meglio ed avere un quadro sui temi del Pnrr”.

Tutti ai piedi di Razza e a voltare la faccia dall’altra parte: non esiste una sanità migliorata in Sicilia e Razza insieme al suo padrino politico, Nello Musumeci, sa bene di lasciare voragini ma anche un bilancio che consente di essere il secondo uomo più potente della Regione.

Acque molto agitate nel centrodestra, a criticare aspramente l’operato di Razza una buona parte di Forza Italia con Gianfranco Miccichè in testa, che ha anche reclamato la guida di quell’assessorato.

Ci potrebbe essere un elemento di rottura, Fratelli d’Italia pare che abbia concesso l’appoggio a Schifani in virtù proprio della riconferma di Razza alla guida dell’assessorato di Piazza Ziino.

Poche settimane fa l’assessore aveva dichiarato che sarebbe tornato a fare l’avvocato, professione dove pare, a detta di molti, brillerebbe di luce propria, evidentemente non così sufficiente da illuminare tutti gli ambienti se ritiene indispensabile non lasciare la Salute siciliana.

E ora crescono i malumori dentro Forza Italia, giurano lealtà a Schifani, ma la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo e si chiama Cateno De Luca. Il voto disgiunto sarà il voto che prevarrà in questa competizione elettorale.

E mentre Razza racconta la storiella della Sanità migliorata l’Ugl Salute lancia un ulteriore grido di allarme: “Continua a non arrestarsi neanche nella nostra isola la fuga di dirigenti medici dai pronto soccorso. Non c'è giorno in cui la cronaca non riporta storie di disagi all'interno dei reparti di emergenza e urgenza dei nosocomi, dovute all'esiguità del personale medico che è peraltro chiamato ad assistere i numerosi utenti assegnati ai vari codici. Una nuova emergenza che allarma ancor di più la Ugl Salute Sicilia, al punto da chiedere una mobilitazione della politica regionale e nazionale per la risoluzione del grave problema. Negli ultimi anni in Sicilia tra pensionati e deceduti, in particolare a causa del Covid, sono centinaia i medici fuoriusciti dal sistema che sono stati rimpiazzati neanche per il 20% dei posti vuoti. Quasi la totalità dei nuovi innesti ha scelto di lavorare in reparti specialistici diversi dai pronto soccorso, motivo per cui per rimpinguare questi ultimi è impellente assumere nuove unità”.