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16/10/2022 06:00:00

Alluvioni nel Trapanese, danni per circa 50 milioni. Oggi si continua a spalare a Salinagrande

 Dai danni alle abitazioni alle auto distrutte, dagli edifici pubblici all’agricoltura, è di cinquanta milioni di euro la cifra sottostimata dei danni subiti nel trapanese in seguito ai quattro nubifragi che hanno colpito Trapani, Misiliscemi, in particolar modo Salinagrande con l’esondazione del fiume Verderame, e poi Castelvetrano, Marsala e Mazara.

Ieri la visita a Trapani e Misiliscemi del neo presidente della Regione Renato Schifani che ha promesso subito due nuove pompe di sollevamento dell'acqua per i due comuni.  La situazione è molto grave per il capo della protezione civile siciliana Salvo Cocina che ritiene che lo sviluppo delle attività di prevenzione e le previsioni restano fondamentali per la salvaguardia dell'incolumità pubblica. Oggi, intanto, a tre giorni dal nubifragio si continua a spalare per cercare di liberare strade e case dal fango a Salinagrande.

Quattro eventi che si sono succeduti in appena 17 giorni, il 25 e 30 settembre, il 9 e il 13 ottobre. Un mix esplosivo tra incuria, sperpero di denaro ed eventi meteo meteorologici estremi. Tutto questo ha portato sott’acqua per quattro volte in due settimane Trapani e parte della provincia causando milioni di danni. Territori fragili: il capoluogo visse una drammatica alluvione nel 1976, il fiume Verderame era già esondato nel 2003. Il 26 settembre a Trapani sono caduti in un’ora 122,5 millimetri per centimetro quadrato. A Fontanasalsa, nei pressi di Misiliscemi, due giorni fa la stazione meteo ha segnato 74 millimetri in un’ora. 74 litri di acqua al metro quadrato, un record mai raggiunto in vent’anni di funzionamento della stazione. Una pioggia senza precedenti che cade su strutture vecchie anche di mezzo secolo e le spazza via in pochi minuti. E’ accaduto al sistema di smaltimento delle acque di Trapani: «Sono strutture degli anni ’60 e ’70 – spiega il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina – con qualche rattoppo e interventi di pulizia, ma non migliorie strutturali»

I danni - I danni alle infrastrutture comunali superano i 10 milioni (7 solo a Trapani città), fra strade dissestate, fognature esplose per la troppa pressione, pompe di sollevamento delle acque in corto circuito e gravi danni agli impianti di illuminazione pubblica. Poi ci sono i danni per le infiltrazioni negli edifici comunali e i costi di pulizia di un’intera città finita sotto 90 centimetri di acqua e fango. «Solo per il patrimonio comunale – spiega il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida - abbiamo stimato un danno di sette milioni fra strade, fognature, scuole e altri edifici. Sono rimaste danneggiate anche le pompe di sollevamento che smaltiscono le acque piovane. Ma a questo si devono aggiungere le ingenti perdite da parte dei commercianti e dei cittadini». La protezione civile parla di «diverse decine di abitazioni allagate sia a Trapani che a Misiliscemi» e ha comunicato che per la prima emergenza sono stati resi disponibili 5 milioni di euro. I residenti, decine di famiglie si sono ritrovate un metro di fango in casa, le automobili distrutte, in molti casi infiltrazioni nelle strutture degli edifici. Secondo una prima ricognizione dei sin daci dei Comuni colpiti, i danni sfiorano i 20 milioni. Fra le attività produttive il settore agricolo è in ginocchio: la Coldiretti di Trapani ha stimato in non meno di 12 milioni i danni da maltempo, soprattutto alle olive da tavola, ai macchinari per la raccolta e trattamento dei terreni e alle viti. Complessivamente le associazioni di categoria lamentano perdite per circa 10 milioni, una cifra anche questa al ribasso, fra mancati incassi, danni ai negozi e merce invendibile.

Chiederemo lo Stato di calamità naturale, il commissario straordinario di Misiliscemi Carmelo Burgio. “Siamo nella fase operativa di assistenza alle persone. Vogliamo ridare dignità e aiutare a pulire le case dal fango e fare tornare i cittadini dentro le loro abitazioni. Superata questa fase si dovrà pensare al territorio". L’esondazione del Verderame ha inondato anche 50 ettari di saline. Fortunatamente la famiglia Terranova è riuscita a salvare buona parte del prodotto ma tanto è andato perduto. Le saline al momento sono ricoperte di fango e detriti. E tra le cose danneggiate a Salinagrande ci sono trecento opere di Mario Cassisa che erano custodite in una abitazione privata.

Il presidente Schifani in visita nei luoghi dell'alluvione trapanese - Visita ieri del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nelle zone del Trapanese duramente colpite dai nubifragi delle scorse settimane e ascoltare le richieste delle amministrazioni e dei cittadini, assieme al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Ad accompagnarlo il prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il commissario straordinario del Comune di Misiliscemi, Carmelo Burgio, l'ingegnere capo del Genio civile di Trapani, Salvatore Caruso.

Schifani ha effettuato un sopralluogo sul torrente Verderame che è esondato nel Comune di Misiliscemi, poi tappa in contrada Salinagrande per verificare i danni subiti in quella porzione di territorio, visitare un edificio scolastico e incontrare i produttori di sale. Successivamente Schifani ha raggiunto Trapani, dove ha prima incontrato una ventina di minori stranieri non accompagnati del Cara di Milo evacuati nei giorni scorsi in elicottero perché la struttura era stata inondata dall'acqua. Al termine un incontro tecnico-operativo al Comune di Trapani con le istituzioni, presenti anche il sindaco di Erice, Daniela Toscano Pecorella, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Michele Burgio, vertici delle forze ordine, tecnici di Protezione civile e deputati del territorio.

Il capo della protezione civile siciliana Salvo Cocina - Con Schifani anche il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina, che si dice seriamente preoccuato per questi fenomeni sempre più frequenti. Per Cocina, prevenzione strutturale e previsioni sono fondamentali ora per la sicurezza dei cittadini. Qui la sua dichiarazione e sotto il video:


 

L'appello del sindaco Tranchida ai cittadini per aiutare Salinagrande - Un invito singolare e diretto a tutti i suoi concittatini a partecipare e a dare una mano per ripulire la frazione di Salinagrande dal fango, è quello che fa il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, dando appuntamento a domani mattina alle 8. Questo l'appello del sindaco: "Domattina a partire dalle 8, tutta la cittadinanza è chiamata a raccolta a Salinagrande munita di stivali, guanti, sacchetti, scope ed ogni altro oggetto necessario al fine di aiutare i residenti della zona a ripulire le loro case, cortili e strade dal fango.

 

 

 

 

Ciminnisi e Di Paola (M5S): Visita di Schifani tempestiva, ma subito richiesta stato di calamità - “Ringraziamo il Presidente Schifani per la sensibilità e l’attenzione dimostrata nei confronti della comunità misilese, pesantemente colpita dall’alluvione causata dall’esondazione del Torrente Verderame in località Salinagrande lo scorso 13 ottobre. Una tragedia annunciata da anni di incuria e rimpalli di competenze, che ha messo a rischio l’incolumità personale di diverse famiglie”. A dichiararlo sono i portavoce del Movimento 5 Stelle all’ARS Cristina Ciminnisi e Nuccio Di Paola a margine della visita del neo presidente della Regione Schifani, sui luoghi del Trapanese colpiti dall’alluvione degli scorsi giorni. “L’allagamento occorso - spiegano i deputati - è una riprova della vulnerabilità di un territorio che occorre mettere in sicurezza con la massima urgenza, prevedendo interventi sui bacini idrici che siano idonei ad evitare che eventi meteorologici di questa portata, purtroppo non più occasionali e sporadici, possano avere conseguenze ben peggiori. Confidiamo che gli interventi promessi stamane dal Presidente Schifani in merito al sistema di pompaggio e di pulizia dei canali siano tempestivi, ma è evidente che non potranno da soli scongiurare altri episodi simili, se non si inverte la rotta sulla pianificazione degli usi del suolo e negli atti di governo del territorio. Auspichiamo inoltre che la Regione metta subito in campo gli atti necessari alla richiesta dello stato di calamità per il territorio di Misiliscemi, così come richiesto per Trapani, per garantire così ristori ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni ingenti”.