La cronica carenza di personale alle carceri di Trapani ha spinto il Sappe ad inviare una nota di protesta al Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria.
“Alla casa circondariale del capoluogo – scrive il segretario regionale del sindacato, Donato Capece – vi sono appena 68 unità costrette a sobbarcarsi turni massacranti. Di queste unità 19 sono impiegate in compiti di scorta e tutela”. Ma non è tutto. “Nell’istituto penitenziario – sostiene il rappresentante sindacale – è stata istituita la sezione detentiva Tirreno dove vengono ospitati pericolosi detenuti, provenienti da altre carceri, per ragioni disciplinari”.
A versare in pessime condizioni è tuttavia, anche il padiglione Mediterraneo. “In una recente visita – puntualizza Capece – abbiamo visto sporcizia e degrado dappertutto. Locali fatiscenti, aree esterne alla sezione colme di rifiuti. Abbiamo anche verificato la totale assenza di idonei servizi igienici per il personale in servizio. A nostro avviso la sezione Mediterraneo dovrebbe essere chiusa e sottoposta a ristrutturazione”.
Per Capece “l’inconsistenza numerica degli agenti mette sotto forte stress psicologico i pochi poliziotti in servizio oltre a mettere a rischio anche il fattore sicurezza”. Due aggressioni di recente si sono verificate al Pietro Ceruli.
“Proprio a causa dell’acclarata compromissione dell’ordine e della sicurezza – puntualizza il responsabile del Sappe – è stato ripetutamente richiesto l’intervento, per un congruo periodo di tempo, di un contingente del nostro Gruppo operativo mobile”. Alla luce delle carenze denunciate, il Sappe sollecita “interventi non più differibili”.