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20/10/2022 06:00:00

L'angiografo "migrante" giace impacchettato all'ospedale di Castelvetrano

Alla fine è apparso! Finalmente lo abbiamo visto, l’ormai tristemente famoso angiografo ‘migrante’ (come lo abbiamo più volte definito noi di Tp24.it in altri pezzi pubblicati qui e qui): è approdato, dopo perigliose imprese, in quel di Castelvetrano, luogo inteso come ospedale ovviamente. Ma il ridicolo – e l’offesa per il diritto alla salute dei cittadini siciliani – non ha mai fine in questa vicenda.


L’ANGIOGRAFO SI È MANIFESTATO – “Mi hanno appena informato – ci hanno fatto sapere, qualche giorno fa, alcune nostre fonti, che noi di Tp24.it abbiamo intervistato in esclusiva, ma che per ovvi motivi preferiscono rimanere anonime – che il nostro angiografo (o almeno quello che doveva essere nostro, ma che è stato dirottato altrove) è stato consegnato a Castelvetrano, probabilmente per farci la muffa visto che, lì, nessuno lo sa usare; per utilizzarlo deve andare un esperto da fuori e perché no, pagato profumatamente. Se lo tengono incartato”.

LA FOTO DI UNO SPRECO CHE CONTINUA – È proprio così, non è un modo di dire: il nuovo angiografo è tutto avvolto nel cellofan rosso. Così appare nella foto – ed è come un pugno in un occhio quello che ci arriva ‘ammirando’, si fa per dire, l’immagine dell’angiografo ‘migrante’. Lo strumento è costato diverse centinaia di migliaia di euro, ma è ancora impacchettato ed inutilizzato nella nuova sala dell’ospedale di Castelvetrano, sul cui sfondo della stanza, campeggia un’enorme foto del tempio ‘E’ di Selinunte. Ma che c'azzecca un’immagine ‘turistica’ in una struttura sanitaria? È mica un punto d’informazione turistico per visitatori? “È la nuova sala per l’Emodinamica di Castelvetrano – continuano le fonti consultate da noi di Tp24.it – che costa un milione di euro e verrà utilizzata pochissime volte”.

DERUBATI E BEFFATI!!!– “L’angiografo che è a Castelvetrano – proseguono gli anonimi – era stato acquistato per la cardiologia di Mazara” e poi fu loro assegnato “per l’apertura dell’Emodinamica, ma una sala di tale tipo costa un botto di soldi, serve tanta esperienza e tanto personale, oltre che un dispendioso ed enorme magazzino di strumentazione. A Castelvetrano la aprirebbero per farla funzionare ogni tanto e non giustificherebbe i costi della spesa e del mantenimento. Comunque – proseguono – la cosa assurda è che l’angiografo è stato addebitato al centro di costo di Mazara! Poi con il casino mediatico che c’è stato sono stati costretti a comprarne un altro che sarà addebitato sempre a Mazara. Quest’ultimo – continuano – per essere inoltre, allocato a Mazara necessita di piccoli lavori, per i quali non sarebbe necessario fare un appalto, essendo la cifra irrisoria – insistono le nostre fonti – ma per ritardare ancora (volontà politica di qualcuno?) hanno fatto un primo bando, fatto male, così è andato deserto. Ora ne hanno fanno un altro, già scaduto del quale non vi è notizia e così perdono ancora tempo”.

A MAZARA RESTA IL RESIDUATO BELLICO – “Il vecchio apparecchio radiogeno – dichiarano a Tp24.it gli anonimi – l’angiografo vetusto di 15 anni si guastava di frequente e, adesso, è in attesa di essere riparato, anche se è di fatto da considerare obsoleto e non più riparabile”.

“SI GUASTA OGNI GIORNO” – “In questo momento – continuano – si lavora con un angiografo prestato da Marsala, che si guasta ogni giorno. Possiamo definirlo come un ‘residuato bellico’, forse appartenuto a madame Curie!!!. Sono più le volte che non funziona che quelle che funziona”.

“ANCHE A CUORE APERTO” – “Addirittura – prosegue – è capitato che si sia bloccato durante un intervento, costringendo all’interruzione, lasciando cioè il paziente con una ferita chirurgica rattoppata, coperta da garze sterili e un catetere intracardiaco non fissato che potrebbe perfino bucare il cuore e dare infezioni gravissime”.

“SPARA RADIAZIONI OLTRE IL LIMITE” – “Oltretutto – proseguono le nostre fonti che preferiscono restare anonime – spara radiazioni in quantità superiori a quanto consentito dalla legge. Qualche giorno fa la roulette russa ha deciso di far funzionare l’angiografo al terzo tentativo di avvio”.

È RIMASTO SENZA RUOTE! – “Ma – continuano – sai qual è la barzelletta? Dopo averci fatto la grazia di accendersi, a un certo punto, si è messo obliquo perché ha perso le ruote e non si può più spostare. Siamo sfigati? Ci vuole l’esorcista?! Oppure basterebbe che, chi vuole lavorare, venga messo nelle condizioni di poterlo fare?!”. La foto che Tp24.it pubblica in esclusiva non necessita di commenti, ai lettori lasciamo la visione della foto. “Comunque rende l’idea – aggiungono le fonti anonime – non inventiamo nulla”. Una foto, questa pubblicata, che fa venire rabbia e fa capire come alcuni pezzi della sanità in Sicilia siano ancora ostaggio di logiche incomprensibili ma che sicuramente non hanno come obiettivo unico la salvaguardia della salute dei cittadini siciliani. Domani proseguiremo a raccontare un altro pezzettino di questa marcia storia.

Alessandro Accardo Palumbo
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