Il diritto alla salute non è uguale per tutti i cittadini, la sanità pubblica funziona meglio al Nord, al Sud si annaspa, se si ha fretta che è legata a condizioni di salute da appurare o già appurate c’è sempre la sanità privata. A pagamento.
Le lunghe liste di attesa sia per visite che per esami, e peggio ancora per interventi, è l’ennesima virgola fuori posto di una Sanità che continua ad essere fragile.
Una concatenazione di cause, dai pochi medici e infermieri, quelli che ci sono hanno un’età over 50.
Ma la situazione raccontata del Nord come isola felice non è proprio così, a Chieri, in Piemonte, per un intervento urologico per recidiva da tumore l’intervento non è garantito subito, parliamo di un cancro in corso. Il paziente non poteva essere operato in nessun ospedale pubblico per mancanza di posti letto, in clinica privata avrebbe però speso 6 mila euro ma l’intervento si è svolto subito.
A Como una paziente oncologica è stata chiamata dopo 11 anni per fare l’intervento chirurgico, la signora è ancora viva perché non ha atteso la sanità pubblica.
Ad agosto l’ospedale di Genova, il San Martino, ha dovuto sospendere per tre mesi le operazioni chirurgiche, per dicembre dovranno affrontare ben 200 interventi. In Liguria si aspettano anche 50 giorni per operare una persona malata di tumore. In un ospedale pubblico per una risonanza magnetica bisogna aspettare in media anche 180 giorni, fino a un anno per fare una visita diabetologica.
Il disastro è ovunque, nelle regioni del Sud va anche peggio.
Intanto i Pronto Soccorso vivono il dramma di assenza di medici, in tutta Italia ne mancano 4.200, con il risultato di una medicina d’Emergenza in stato di affanno perenne.
In Sicilia è stato avviato l’iter per 380 assunzioni, si prevedono contratti a tempo indeterminato per tutte le ASP: a Caltanissetta sono aperti 192 posti di dirigente medico in varie discipline; a Palermo 53 posti di dirigente medico; Siracusa: 99 posti di dirigente medico e veterinario; a Catania 3 posti di dirigente medico in Malattie infettive; al Policlinico Martino di Messina 2 posti di dirigente medico in Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza; all’ Ospedale Papardo di Messina 1 posto di dirigente ingegnere gestionale, 23 posti di dirigente medico in varie discipline, 1 posto di dirigente medico in Chirurgia generale- Breast Unit; all’ Arnas Civico di Palermo 1 posto di dirigente medico in Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza; al Policlinico di Palermo1 posto di dirigente medico in Ematologia; ) a Villa Sofia-Cervello 3 posti di dirigente medico in Chirurgia vascolare, a Ragusa 1 posto di dirigente medico in Medicina trasfusionale.
Di fronte lo scenario drammatico e anche sconcertante per la Sanità italiana Matteo Renzi ricorda come siano necessari al Paese i soldi del Mes. Si tratta di 37 miliardi di euro di investimenti sul tema che permetterebbero di drenare le liste d'attesa, di rimettere in piedi i nostri ospedali e i nostri ambulatori.