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16/12/2022 06:00:00

  Schifani e Volo alle prese con i tanti problemi della sanità siciliana

La sanità Siciliana è zoppa, è in un vortice dal quale non si sa come ne uscirà e quando.

La pandemia, il lavorare in emergenza, non ha insegnato nulla, ha innestato, semmai, una serie di rimpalli di responsabilità imbarazzante.
Mancano i medici, i pronto soccorso vivono condizioni di lavoro disumano e soprattutto le ore di attesa per i pazienti sono interminabili. Recentemente un anziano a Palermo ha atteso 3 giorni prima di trovare un posto letto.
La sciagura più grande è che si è superato il tetto della decenza e del buon senso e in tutti questi anni nessuno ha saputo mettere in ordine una sanità maleodorante, nemmeno quando ancora c’erano le prime avvisaglie del malessere.

Adesso la sanità siciliana è in prognosi riservata, ha bisogno di medici, ha bisogno di snellire le liste di attesa, di accelerare gli interventi, di mettere a regime le sale chirurgiche. E’ finito il tempo delle buone speranze e delle belle promesse, è tempo di rispondere ai pazienti, che significano malati, cioè urgenze da risolvere.

I siciliani delle scuse del presidente Renato Schifani, arrivate in Aula al suo primo discorso pubblico, non se ne fanno nulla se non sono seguite da fatti autentici ed immediati.
Intanto l’assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo annuncia che entro fine anno verrà pubblicato il bando per i nuovi direttori generali: “Considerato che l’ultimo aggiornamento dell‘albo nazionale degli idonei all’incarico è recentissimo- il 6 dicembre- non c’è nessun motivo per attendere oltre. In questi giorni verranno definiti i dettagli del nuovo bando, a partire dalla riproposizione o meno di elenchi distinti fra grandi e piccole Asp, Policlinici universitari, IRCCS e ARNAS”.
Nel frattempo fino a maggio 2023 nessun cambiamento per l’ Asp l’ Asp di Agrigento con Mario Zappia, Messina con Bernardo Alagna, Ragusa con Giuseppe Drago, il Policlinico di Palermo con Salvatore Iacolino.


In tutto ciò Schifani e la Volo hanno annunciato che per il polo pediatrico di Palermo si avvieranno i lavori e verranno completati: “Abbiamo già individuato la relativa copertura finanziaria e dato indicazione ai progettisti di adeguare, in tempi rapidissimi, il progetto alle nuove indicazioni. Sarà una struttura che avrà quasi duecento posti letto con tutte le specializzazioni, comprese neurologia, neurochirurgia e cardiochirurgia. Nel nuovo Polo sarà effettuato anche il trapianto di midollo”. 

Le associazioni dei pazienti hanno replicato immediatamente: “Altri cinque anni di attesa per avere il Polo pediatrico sono troppi. I tempi di attesa sono “apocalittici”, nel frattempo questi piccoli pazienti saranno già giovani adulti”.
E’ questo il grido di allarme di Cira Maniscalco, presidente del Co.sma.nn: “Ci sia almeno la continuità assistenziale da pediatrico ad adulti con un team multidisciplinare in grado di poter seguire il paziente dall’inizio fino alla fine del percorso diagnostico e terapeutico. Nel frattempo le famiglie dovranno ancora migrare per 5 anni. Come intende procedere il governo per sopperire ai fatidici viaggi della speranza? Mi auguro che in questo lungo periodo di attesa si possa individuare una ubicazione dove creare le condizioni per una unità operativa dedicata e con assunzione di personale qualificato e specializzato in malattie rare neurologiche e neurochirurgiche”.