Dopo un viaggio di 50 chilometri per fare un’ecografia trova il reparto chiuso e nessuno a scusarsi. È quanto ha segnalato il geometra Calogero Scrivano che, a seguito del disservizio, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Alimena, comune delle Madonie dove risiede. Per far eseguire un’ecografia al padre si era spostato da Alimena fino all’ospedale «Maddalena Raimondi» di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta.
«Mi sono recato all’ospedale con mio padre - racconta - che avrebbe dovuto fare una ecografia all’addome superiore, regolarmente prenotata per le 18. Alle 18,15 dopo ripetuti tentativi, mi rendo conto che il reparto è chiuso e inizio a girovagare nell’ospedale «fantasma» alla ricerca di informazioni. Non c’era un punto informazioni/accoglienza, sportello ticket chiuso, in tutto il piano terra non c’era anima viva. Al primo piano trovo fortunatamente due signori che stavano uscendo dal turno di lavoro. Uno dei due si prende carico del “mio” problema. Dopo avere accertato che il reparto radiologia fosse realmente chiuso, fa delle telefonate e accerta che la prenotazione era veritiera. Mi fa parlare al telefono con una infermiera che mi invita a ritornare l’indomani oppure lunedì prossimo».
«Tutto ciò - aggiunge - senza avere ricevuto scuse su quanto accadeva e soprattutto senza avere avuto alcuna spiegazione. Chiedo, pertanto, di parlare con il medico preposto e dopo altre telefonate mi viene detto che il medico non poteva venire per un imprevisto. Mi chiedo: è normale che il centro prenotazioni non comunichi con il reparto? È giusto che un medico richiamato al servizio non si presenti a discapito di un paziente che aveva affrontato un viaggio di oltre 50 chilometri in precarie condizioni? È giusto che un paziente di 85 anni, affetto da scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, insufficienza renale, che pratica ossigenoterapia H24 venga abbandonato così?».