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29/12/2022 15:56:00

Disavventura tra il Pronto Soccorso e la Guardia Medica per una donna di Trapani

 La sua odissea al Sant'Antonio Abate è finita ieri sera alle 19,40 quando la donna è stata finalmente visitata dal chirurgo dopo un rimpallo tra il pronto soccorso e la guardia medica.

Protagonista, una donna trapanese. Una infezione le aveva fatto gonfiare il viso. Preoccupata si è subito recata nell'area di emergenza del nosocomio trapanese. Qui inizia il calvario. Troppe le persone in sala d'aspetto. “Così – racconta l– decido di andare via e di rivolgermi al mio medico per accorciare i tempi, considerato che il volto continuava a gonfiarsi”.

Il suo medico la visita. Sono le 15,30. “Infezione in corso – la diagnosi – Subito antibiotico e cortisone e la raccomandazione: se il gonfiore peggiora vada al pronto soccorso. Deve farsi vedere da un chirurgo che dovrà procedere ad una piccola incisione per eliminare la causa del suo problema”. Di ritornare in ospedale, però la donna non ne vuole sapere. Decide, pertanto, di recarsi in un centro medico privato. Non c'è, però, nessun chirurgo disponibile. “Le posso prenotare una visita, - dice una dipendente - ma considerata la gravità della situazione le consiglio di andare al pronto soccorso”. La donna ritorna al Sant'Antonio Abate, dove la indirizzano alla vicina guardia medica.

“Ma perchè l'hanno mandata qui? – domanda il medico in servizio – Lei deve essere visitata da un chirurgo. Io posso farle una puntura di cortisone, ma il gonfiore è troppo esteso”. Il medico le prescrive una “ visita urgente” e la rimanda al Sant'Antonio Abate. Dal pronto soccorso contattano il reparto di chirurgia. Arriva la doccia gelata: i chirurghi stanno operando, ritorni domani. La situazione, però, peggiora. Il volto continua a gonfiarsi a dismisura. La donna perde la pazienza: “Mettetemi per iscritto che devo passare domani mattina ed io vado via”. Alle 19,30  finalmente raggiunge il reparto di chirurgia. Ma l'unico medico in servizio è impegnato. Sta eseguendo un intervento chirurgico. Bisogna aspettare. Poi finalmente si materializza il camice bianco.

“ Alla fine – conferma la donna – sono stata visitata da un medico gentile, disponibile, tranquillizzante. Rimane, però, l'amarezza per tutto quello che ho dovuto patire”.

Come sempre, Tp24 è a disposizione dell'Azienda Sanitaria Provinciale, della direzione dello stesso ospedale "Sant'Antonio Abate" o del Pronto Soccorso, che volessero chiarire meglio la vicenda.