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08/03/2023 14:15:00

Precari Covid: per FI non bisogna alimentare speranze. Il cordinamento pronto per le proteste

“Mentre l’ex dirigente del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato per la Salute, in una nota scritta prima di lasciare l’incarico, prevede un buco da circa 400 milioni di euro nel 2023 per la gestione dell’emergenza Covid da parte del precedente governo regionale, riteniamo sia inopportuno continuare ad alimentare le speranze del personale precario promettendo proroghe e stabilizzazioni anche di amministrativi e tecnici”. Lo scrivono, in una nota, i deputati del gruppo di Forza Italia all’Ars - Stefano Pellegrino, Margherita La Rocca Ruvolo, Marco Falcone, Bernardette Grasso, Edy Tamajo, Riccardo Gallo, Luisa Lantieri, Nicola D’Agostino, Riccardo Gennuso, Gaspare Vitrano e Michele Mancuso - a proposito della risoluzione presentata dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia per la proroga dei contratti dei cosiddetti precari Covid.

“Se c’è un buco di questa portata, di cui si è ampiamente parlato anche in un’audizione in commissione Salute, la settimana scorsa, come si può immaginare di poter ulteriormente aggravare la situazione finanziaria quando negli ospedali continuano ad esserci lunghe liste d’attesa e gente che non riesce ad avere accesso alle cure? In questi anni - proseguono i parlamentari - non è stato dato neanche l’incentivo Covid ai medici che hanno lavorato nei reparti a rischio durante la pandemia, incentivo, varato dall’Ars con la finanziaria del 2021 e ancora si continua a parlare di proroghe e stabilizzazioni dei precari. Bisogna, piuttosto, tentare di dare risposte alla carenza di medici e infermieri, perché negli ospedali si registrano grandi difficoltà a colmare il gap di due anni di Covid in cui le persone non hanno ricevuto le prestazioni sanitarie che chiedevano e ancora oggi, in molti casi, non vengono garantiti i Livelli essenziali di assistenza".

"Quello di Fratelli d’Italia è un atto d’indirizzo di segno opposto alla posizione di responsabilità già assunta dal governo regionale – sottolineano i deputati di Forza Italia all’Ars - che rischia di compromettere la tenuta della maggioranza. Rivolgiamo ai colleghi di Fratelli d’Italia l’invito al dialogo con il presidente della Regione e a rivedere la posizione assunta con la risoluzione, depositata in commissione Salute senza alcuna condivisione quasi a significare uno spartiacque con il governo regionale e con le altre forze politiche che lo sostengono. Non è facendo demagogia che si diventa più bravi. Anche perché, continuando di questo passo, si rischia di riportare la situazione finanziaria dell’assessorato alla Salute agli anni dei piani di rientro, chiudendo così definitivamente le porte ai tanti giovani medici, infermieri e operatori sociosanitari che attendono i concorsi”.

E sulla vicenda dice la sua, il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè: Questo atteggiamento fariseo di alcuni deputati nella questione dei precari covid non è certamente la posizione di Forza Italia. Se invece di accettare l’elemosina di 200 milioni di euro sugli otto miliardi che spettavano alla Sicilia, si fosse fatta una vera trattativa, adesso ci sarebbero i fondi per risolvere la questione. A questo punto trovi il governo la soluzione”. 

Intanto il coordinamento dei precari  è pronto a nuove proteste - “Quello a cui stiamo assistendo è un’ingiustizia derivante dalla personale convinzione dell’assessore Volo in merito ad un dubbio interpretativo maturato nella definitiva distinzione tra personale amministrativo e personale tecnico.

Mi dispiace che l’assessore abbia scambiato post su Facebook e articoli di giornale come atti di autentica interpretazione; infatti, sembra non aver mai pensato di chiedere alla Funzione Pubblica un parere interpretativo della norma contenuta nel Decreto Milleproroghe, come di fatto sta avvenendo in altre regioni.

 “La direttiva con cui Volo ha concesso alle aziende sanitarie e ospedaliere la possibilità di estendere la durata dei contratti, in base alle esigenze delle rispettive piante biologiche, ha scatenato un effetto domino di contenziosi, dovuto alle disparità di trattamento maturate da provincia a provincia e con la totale esclusione dei lavoratori del settore tecnico (informatici e ingegneri) – aggiunge il coordinamento – I casi limite riguardano Agrigento e Catania con rispettive proroghe di 10 e 15 giorni, mentre Palermo e Messina non registrano alcun rinnovo in questa triste graduatoria. Trapani è invece la provincia che vanta il rinnovo più lungo con 3 mesi, seguita da Ragusa (2 mesi) e infine Enna e Siracusa con solo 1 mese”. Il coordinamento annuncia che “nei prossimi giorni torneremo a manifestare in piazza. Siamo stati tutti assunti per svolgere funzioni amministrative all’interno delle varie ASP e inquadrati all’interno della macroarea del ‘personale amministrativo’ del settore sanitario. Per questo riteniamo infondata e dannosa la discriminazione tra personale amministrativo e tecnico. Un duro colpo per le comunità interessate e per il servizio sanitario regionale, già in crisi nei suoi servizi essenziali, che dal 1° marzo vede compromessi i servizi essenziali a causa della fuoriuscita di questo personale, come raccontano diverse testate”. (MANIGLIA).