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11/03/2023 06:00:00

  Cure più umane negli ospedali. Ecco il decalogo dell’Asp di Trapani

Un decalogo per delle cure più umane per i pazienti degli ospedali della provincia di Trapani.


Si tratta di un piano per garantire comfort e accoglienza ai malati. L'ospedale non più come luogo di dolore, ma come luogo "aperto", anche alla socialità. Il piano, ambizioso, prevede anche una "elevata efficacia della diagnosi", ed un'interazione tra tutte le figure coinvolte.

 

 Secondo il decalogo, fatto proprio dall'Asp di Trapani, le cure devono rispondere a questi criteri:
- "appropriatezza", cioè rispondere alle reali esigenze del malato e il ricovero va riservato ai pazienti acuti e non autosufficienti, per tutti gli altri si deve ricorrere al day hospital o all’ambulatorio.
- "affidabilità", da questo principio, che contempla la capacità diagnostico terapeutica, la sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica e igienica, dipendono la tranquillità e la fiducia verso l’ospedale.
- “Innovazione”, l’ospedale deve essere flessibile, pronto a cambiare a seconda delle esigenze sotto tutti i punti di vista, terapeutico, tecnologico, organizzativo e formale.
- “Ricerca”: l’ospedale deve essere centro di ricerca clinico-scientifica che favorendo il continuo aggiornamento e adeguamento alle ultime novità moltiplica le capacità assistenziali.
- "Formazione": l’ospedale deve essere un luogo di aggiornamento continuo, professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione.

Il gruppo di lavoro è stato costituito nel 2020, cioè tre anni fa, all'interno dell'Asp di Trapani, in piena emergenza coronavirus, ed è guidato dal dottore Giuseppe Giacalone, direttore del servizio di Psicologia. Secondo questo protocollo, "tutte le persone hanno diritto alla stessa qualità di cura e trattamento" e hanno diritto "al miglior trattamento sanitario". Nel decalogo si fa riferimento, in particolare, alla necessità di integrare una visione "medico-centrica" con una visione “paziente-centrica”. Un “patto”, in sostanza, tra la collettività e l’Asp che miri “alla implementazione della qualità della prestazione sanitaria e a incrementare la fiducia nel sistema sanità da parte della collettività”.


"E' un'iniziativa volta a cercare di avvicinare le persone all'Azienda Sanitaria" commenta il commissario Spera. Secondo Giacalone "non ci sono esperienze simili in tutta la Sicilia". Il decalogo dell'umanizzazione delle cure verrà affisso all'interno di ogni reparto. E c’è scritto quanto segue.


1. La direzione Aziendale è garante dei percorsi di umanizzazione delle cure;
2. Tutte le persone hanno diritto alla stessa qualità di cura e trattamento;
3. La persona ha diritto al miglior trattamento sanitario;
4. Ogni persona ha diritto alla presa in carico globale e personalizzata;
5. La persona assistita ha diritto a tutte le informazioni riguardanti la propria salute;
6. La persona assistita ha diritto all’ascolto, in uno spazio/tempo condiviso, adeguato e programmato;
7. La persona assistita ha diritto a ricevere trattamenti per prevenire e o alleviare il dolore;
8. L’operatore sanitario ha diritto al rispetto come persona e come professionista;
9. Gli operatori di questa unità operativa mirano a concordare gli obiettivi della cura con la persona assistita;
10. Il direttore di questa unità operativa vigilerà e sensibilizzerà gli operatori affinchè siano preservati e rispettati i punti sopra elencati.

Sul decalogo abbiamo intervistato il responsabile il dott. Giuseppe Giacalone, direttore del servizio di Psicologia.