Seduto in poltrona a godersi il sigaro e forse un cognac. E' da questa foto che i carabinieri oggi sono risaliti ai due nuovi complici di Messina Denaro, arrestati oggi.
I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno arrestato oggi per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri.
A casa dei due il boss andava a pranzo e a cena, concedendosi anche qualche momento di relax. E i Carabinieri, facendo una perquisizione, hanno scoperto che il salotto ritratto nella foto era proprio quello di Bonafede - Lanceri.
Una foto di Matteo Messina Denaro che fuma un sigaro e tiene in mano un bicchiere da Cognac scattata a casa di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Lanceri, arrestati oggi, è tra gli elementi che incastrano i due coniugi accusati di favoreggiamento. La foto risale a qualche anno fa e mostra solo il corpo dell'allora latitante al quale è stato appositamente tagliato il volto ed è stata sicuramente scattata nel salotto della abitazione della coppia.
utto parte dalla testimonianza di una delle pazienti con cui Messina Denaro, ammalato di tumore, faceva la chemioterapia alla clinica La Maddalena di Palermo e che era diventata amica del boss. Sentita il 18 gennaio dai carabinieri, la testimone racconta che Messina Denaro, da lei conosciuto come Andrea Bonafede, le aveva detto di avere una storia con una ragazza di nome Diletta. Il finto Bonafede aveva anche messo in contatto le due donne tramite chat audio. La paziente le ha conservate e le consegna ai militari del Ros. "Ah c'è Diletta che ha il covid gliel'ho passato io si sta curando stiamo qua a casa assieme e Diletta ti saluta anzi ora te la passo per messaggio", si sente in una delle chat vocali che Messina Denaro manda all'amica e che i carabinieri ascoltano.
Segue l'audio di Diletta inviato sempre alla paziente: "Io qua con la creatura (fa riferimento al boss) quello che mi sta facendo passare non solo mi ha trasmesso il covid però alla fine per lo meno mi fa ridere perché è simpatico". Durante la registrazione dei vocali (inviati tutti dal telefono di Messina Denaro), però il cellulare di Diletta riceve una chiamata. Nella registrazione delle conversazioni, poi ascoltata dagli investigatori, si sente lo squillo e la donna rispondere. L'analisi delle celle telefoniche svela ai militari l'identità di Diletta. Nell'istante in cui le chat vocali vengono registrate e il cellulare della donna che è col boss riceve la chiamata i telefonini di Messina Denaro e della Lanceri agganciano le stesse celle. I due, evidentemente, sono insieme. E dunque Diletta è la Lanceri. Infine in alcuni messaggi che il padrino manda alla sorella Rosalia si comprende chiaramente quanto Diletta conti per lui. Raccontando le ore successive all'intervento chirurgico subito a maggio del 2021 il boss scrive: "ero tutto bagnato dal sudore, Diletta che lavò i miei indumenti li torceva ed uscivano gocce di acqua, era senza parole". "Nessun dubbio può quindi residuare sulla centralità del ruolo della donna - scrive il gip - per assicurare al latitante il più ampio conforto emotivo e relazionale - oltre a quello logistico e assistenziale".