Sono giorni intensi, per la sanità siciliana, e non mancano le polemiche.
Sullo sfondo restano le persone e i loro problemi. Come i pazienti che vanno a curarsi in altre regioni: è la cosiddetta mobilità sanitaria interregionale e nel 2020 ha raggiunto il valore di tre miliardi e 300 milioni di euro, con regioni dalle quali si fugge via (la Sicilia è tra queste) e regioni che invece sono maggiormente attrattive perché capaci di offrire servizi sanitari più performanti, come la Lombardia l’Emilia-Romagna e il Veneto. La Sicilia sborsa oltre 198 milioni di euro e ne recupera invece appena 25 milioni, con un saldo che supera di poco i 173 milioni di euro.
Il saldo, estremamente variabile tra le regioni del Nord e quelle del Sud, è un dato che risulta dalla differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione sanitaria” dalla Regione di residenza.
PD ALL'ATTACCO. “Nei pronto soccorso della Sicilia si registrano ormai quotidianamente proteste per le attese interminabili, la rete ospedaliera e quella dei servizi di assistenza è abbandonata a sé stessa, il mondo della sanità privata è pronto a scendere di nuovo in piazza, e la vicenda dei precari Covid sembra ormai una telenovela sulla pelle dei lavoratori. E il governo Schifani che fa? Invece di ascoltare le proposte di chi vorrebbe migliorare la situazione si nasconde dietro un muro di gomma”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars. “Proprio in materia di sanità il gruppo Pd ha presentato diverse interrogazioni parlamentari alle quali il governo non ha ancora risposto – aggiunge Catanzaro - alla prossima conferenza dei capigruppo formalizzerò la richiesta di dedicare una seduta ad un approfondito dibattito d’aula sulla sanità siciliana. Il governo regionale, ad iniziare dal presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore alla Salute Giovanna Volo, ha il dovere di assumersi le sue responsabilità di fronte alla necessità di assicurare il diritto alla salute dei cittadini”.
CINQUE STELLE. Stop all'esternalizzazione dei servizi di emergenza/urgenza per colmare la carenza di medici nei pronto soccorso. C'è anche questo nella circolare dell'assessore alla Salute Giovanna Volo e del dirigente generale Salvatore Requirez inviata alle Asp e alle aziende ospedaliere che detta nuove regole per le assunzioni dei medici e che rischia di mandare nel caos le aree di emergenza di tutta la Sicilia. “C'è – dice Antonio De Luca, componente della commissione Salute dell'Ars e presidente della sottocommissione sui pronto soccorso – chi canta vittoria per le nuove regole. Anche a noi piacerebbe farlo, ma abbiamo più di una perplessità che questo serva a colmare in tempi brevi le lacune negli organici, anche perché quella dei concorsi è stata una strada ampiamente battuta in precedenza con risultati pressoché fallimentari. Ben vengano i concorsi, ma, in attesa che questi diano risultati accettabili, non si può dare il via all'embargo agli esterni perché sarebbe il caos”.
“Abbiamo raccolto - continua Antonio De Luca - il grido di allarme di alcuni dirigenti delle aree di emergenza che si dicono molto preoccupati su come poter assicurare i servizi attualmente garantiti anche grazie agli esterni inseriti in turnazione. Dalla lettura della circolare non si evince chiaramente da quando scatterà l'embargo e da quando i medici esterni attualmente in servizio dovranno essere estromessi dalle turnazioni. Ho chiamato l'assessore per avere chiarimenti e mi ha riferito che lo stop alle esternalizzazioni non andrebbe inteso come immediato. Vedremo. Di sicuro, ribadisco, la soluzione prospettata per garantire l'assistenza, ossia il ricorso ai concorsi, non mi ha convinto per nulla. Anche il ricorso agli specializzandi dell'ultimo anno di medicina, secondo quanto previsto dalla legge Calabria, finora non ha dato i risultati sperati soprattutto nei presidi ospedalieri di periferia”.
“In questa vicenda – continua Antonio De Luca - ci sono troppe ombre e pochissime luci. Occorre fare subito chiarezza. Per questo chiederò l'immediata convocazione in commissione Salute dell'assessore Volo e dei dirigenti delle Asp e della aziende ospedaliere cui la missiva è stata inviata”.
Lo stop improvviso all'utilizzo dei medici esterni per i servizi di emergenza/urgenza secondo Antonio De Luca potrebbe avere una matrice precisa.
“Che sia - dice – uno dei primi effetti del buco nella sanità che ho denunciato nei giorni scorsi? E quali altre sgradite sorprese saranno riservate ai cittadini nell'imminente futuro? Anche a queste domande ci farebbe piacere che l'assessore Volo desse una precisa risposta in commissione”.
DIRITTI NEGATI. “Venerdì 31 marzo tutta la specialistica accreditata esterna sarà di nuovo in piazza a Palermo per protestare contro la negazione del diritto alla cura dei siciliani che il Governo regionale continua a mettere in atto. Questa volta manifesteremo davanti al palazzo del Governo in modo che il presidente Schifani si renda conto di quanto siamo indignati da questa situazione”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, confermando lo stato di agitazione della categoria secondo quanto emerso dall’assemblea delle diciassette organizzazioni sindacali che compongono l’Intersindacale della Specialistica Accreditata Esterna, riunita a Palermo nella serata di ieri, 16 marzo. “Alla manifestazione del 31 – proseguono - seguirà a tempo indeterminato e sino a quando non saranno risolte oggettivamente le problematiche evidenziate, la sospensione della erogazione di tutte le prestazioni in convenzione ad eccezione di quelle fornite ai malati con patologia neoplastica (048), alle donne in gravidanza e, per quanto compete la fisiokinesiterapia le prestazioni per i traumatizzati e per coloro che sono affetti da patologie neurologiche acute”. “Dopo la manifestazione dello scorso 24 febbraio – precisano Gibiino e Calvaruso -avevamo ricevuto da parte dell’assessore Volo la promessa che si sarebbe impegnata per individuare risposte concrete alle nostre richieste riguardo la programmazione sanitaria per il 2023 e individuare soluzioni sul retroattivo sottofinanziamento per il 2022. Avevamo ricevuto la promessa che saremmo stati convocati entro quindici giorni al massimo. I quindici giorni sono scaduti da una settimana e noi non siamo stati né convocati, né informati su eventuali sviluppi”. “Siamo consapevoli – sottolineano i due leader sindacali - che la latitanza delle istituzioni regionali non è imputabile direttamente all’assessore Volo, che ci ha messo la faccia, ma all’intero governo regionale che crede di prendere in giro noi mentre così facendo insulta tutti i cittadini siciliani, soprattutto tutte quelle persone che a causa di queste scelte miopi sono costretti ad attendere mesi per ottenere prestazioni sanitarie che potrebbero risolvere subito i loro problemi di salute e in alcuni casi persino salvare le loro vite”. “Nostro malgrado – concludono i coordinatori del CIMEST-, siamo costretti a proseguire nella protesta a difesa del diritto alla salute dei cittadini siciliani che a questo punto devono aprire gli occhi e rendersi conto che il Governo regionale li sta sacrificando sull’altare dei propri interessi”.
CASTELVETRANO. Stop ai nuovi ricoveri presso il reparto di Neurologia di Castelvetrano, a causa del trasferimento della stesso presso l'ospedale di Mazara del Vallo. E' quanto disposto dal direttore dell'Unità operativa a far data dal 20 marzo "per permettere la dismissione di tutti i pazienti attualmente ricoverati e quindi di poter attuare il trasferimento di tutta l'unità operativa. I ricoveri saranno riattivati all'ospedale di Mazara appena concluso il trasferimento del necessario all'accoglimento dei pazienti". Salvo Calamia segretario regionale Nursind Cgs accoglie con "soddisfazione il trasferimento dell'Unità operativa di Neurologia a Mazara frutto di una nostra battaglia dall'estate del 2022 con interlocuzioni continue con il management aziendale precedente e con l'attuale commissario Spera, sempre disponibile al confronto, e con l'impegno della nostra responsabile provinciale Nursind Cgs, Anna Curridori. Ribadiamo che, come da atto aziendale, l'unità operativa complessa di Neurologia risulta essere allocata presso il presidio di Mazara. È stata trasferita, temporaneamente, per ragioni pandemiche nel gennaio 2022. A Castelvetrano andrà l'unità operativa semplice di stroke unità sempre come da atto aziendale".
IL CASO PARTINICO. «Mi auguro di non dover più leggere pubbliche denunzie di cittadini siciliani costretti a rivolgersi ai giornali per avere garantito il diritto alla salute. La vicenda della bambina diabetica di Partinico rimasta senza il dispositivo di controllo della glicemia perché all'Asp di Palermo non era più disponibile, con rimpallo di responsabilità, lascia sconcertati, a maggior ragione se coinvolge piccoli pazienti». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, con riferimento all'episodio che ha coinvolto la bambina affetta da diabete. «Desidero chiedere scusa alla mamma e alla famiglia - prosegue Schifani - e mi auguro che vicende come queste non abbiano più a verificarsi. Si tratta di un grave episodio e pertanto rivolgo un richiamo all'azienda sanitaria palermitana per una più efficiente vigilanza su tematiche altamente sensibili come questa».