Una procedura di impianto del dispositivo di ultima generazione iTind Olympus è stata eseguita nel reparto di Urologia dell’ospedale Paolo Borsellino a Marsala. Si tratta di una tecnica mini-invasiva urologica per il trattamento dei pazienti con ostruzione cervico-uretrale dovuta ad ipertrofia prostatica benigna in casi adeguatamente selezionati, che consente di intervenire senza alcuna resezione o demolizione di tessuti, ripetibile e priva delle principali controindicazioni della procedura che fino ad oggi è stata il “gold standard” nel trattamento di tale patologia quali il rischio di infertilità, impotenza, dolore e sanguinamento post-operatorio.
Non è necessario il posizionamento di alcun catetere, e dopo un breve periodo di osservazione, il paziente viene dimesso tornando sin da subito alla propria quotidianità (senza tempi di degenza e di guarigione).
I vantaggi della procedura di impianto di iTind Olympus, oltre che nei tempi ridotti di esecuzione e degenza, consistono anche nei ridotti sanguinamenti e nella preservazione della funzione sessuale, compresa l’eiaculazione. È una procedura, con ridotti effetti collaterali, utilizzabile anche per intervenire su pazienti non operabili per comorbidità o per pazienti che non tollerano terapie orali assunte cronicamente. Trattandosi di una procedura mini-invasiva, inoltre, l’eventuale ri-esecuzione della procedura in caso di recidiva è un’opzione ben accettata dai pazienti.
L’operazione è stata eseguita da Emanuele Caldarera, direttore dell’UOC Urologia dell’Ospedale “P. Borsellino” con l’equipe chirurgica e la collaborazione dello staff di Anestesia, diretto da Roberto Mariscalco.
“La ricerca di nuovi approcci mini-invasivi è una costante per la nostra Unità operativa e ciò è possibile anche grazie alla vicinanza della direzione strategica aziendale che favorisce la possibilità di effettuare queste procedure innovative”, ha sottolineato Caldarera.