Quindi anche l'Oms dice che, adesso, è davvero tutto finito. Le mascherine, il distanziamento, il restiamo a casa, andrà tutto bene, gli assembramenti, il green pass, il metro di distanza, i droplet, gli anziani da tenere al sicuro, la Cina, Whuan, il tampone, il tampone molecolare, il test antigenico, il bollettino, la zona rossa, la zona gialla, la zona bianca, "Sindaco kiuda la skuola!", l'incidenza, i banchi quelli con le rotelle, la Dad, le lauree da casa, lo smart working, Zoom, l'ossigeno, le terapie intensive, l'emergenza, i vaccini, il richiamo, l fragili, l'hub, l'Usca, il bollettino, la curva ...
Cosa rimane di tutto questo dolore, dei nostri morti. Oggi sembra non sia rimasto nulla. Ancora una volta l'uomo si comporta da stupido. Scampato il pericolo, non c'è un momento di riflessione affinchè questo non si ripeta. Cito un dato su tutti: la medicina territoriale. Il Covid ha mostrato in Italia quanto sia importante la rete della sanità di base, sul territorio. I medici di famiglia sono stati i veri martiri dell'emergenza. Ma non è stato fatto un passo, in tal senso, per potenziare il servizio. Anzi, i soldi del Pnrr - altra conseguenza del Covid - verranno spesi per creare nuovi ospedali, nuovi servizi, ma senza un approccio di prossimità. Eppure, con 190mila vittime, siamo stati tra i Paesi più colpiti al mondo.
Ancora una volta, tra l'altro, ci prepariamo a delegare ai tribunali, con inchieste un po' campate in aria, l'accertamento di responsabilità sulla gestione dell'emergenza. Ma il problema non è giudiziario, è politico. Riguarda il coordinamento dello Stato con le Regioni, riguarda la mediocrità della classe politica nell'affrontare un'emergenza nazionale. Ed è emerso come l'Italia sia davvero ormai spaccata in due: le Regioni del Nord, ad inizio pandemia, cercavano in tutti i modi di frenare le chiusure, ostacolavano i decreti del governo, occultavano i dati, perché non si doveva fermare la "locomotiva" del Paese. Vi ricordate? Mentre il Sud, Campania e Sicilia in testa, con numeri di contagi bassi veniva condannato alla chiusura totale. Oggi su questi aspetti della gestione dell'emergenza Covid è calata come una specie di censura. Ma io sono convinto che lì, in quel momento, sia nata la sciagurata idea dell'autonomia differenziata. Il Covid ci ha insegnato che l'articolo 32 della Costituzione ha un senso, che la vera sanità pubblica è quella che garantisce standard uguali per tutti. Ce ne siamo dimenticati. Si va verso un modello di sanità, quello dell'autonomia differenziata, nella quale (come nell'istruzione e nei servizi sociali) le cure saranno solo per alcune Regioni "ricche". E alla prossima pandemia assisteremo ancora una volta alla gara tra Regioni, anzichè alla solidarietà. Eppure il Covid questo ci doveva insegnare: che siamo legati l'un l'altro, e se vale per un virus che arriva in Italia dalla Cina, vale anche per chi vive a Milano rispetto a chi sta a Palermo. Invece abbiamo messo ulterioriori distanze tra noi italiani.
A Marsala, la sciatteria della politica rispetto al Covid ha il suo monumento: il padiglione che doveva sorgere ormai due anni fa accanto l'ospedale "Paolo Borsellino". I nostri lettori sanno che su questa vicenda abbiamo svelato su Tp24 tutte le magagne, senza fari sconti a nessuno. Purtroppo, l'opera verrà terminata quando, di fatto, sarà inutile, e sarà anche un problema farla funzionare. Anzi, forse non sarà pronta neanche per la prossima pandemia ...
Giacomo Di Girolamo