Sicilia maglia nera per fondi del PNRR, sono 248 i progetti finanziati dal Pnrr che non hanno mai visto l’avvio.
Il 4 maggio il report semestrale sui fondi del PNRR indica proprio lo stato di stallo dell’Isola. E’ un ritardo che accomuna molte regioni, la Sicilia che ha finanziamenti per 800 milioni di euro non ha ancora avviato alcuna di attività per le 156 casa di comunità, i 43 ospedali di comunità e le 49 centrali operative.
Ci sarebbe anche da chiedersi come tutte queste strutture dovrebbero essere funzionanti se già negli ospedali manca il personale, mancano i medici e ogni giorno si racconta di reparti che sono al collasso. La responsabilità, scrivono, del mancato avvio è delle Asp, non ci sono i progetti esecutivi.
Il rischio è quello di perdere i finanziamenti, dunque le Asp dovranno non solo avviare l’iter ma anche trovare il personale necessario con cui farle funzionare, entro il 2026.
Ad evidenziare come la Sicilia sia indietro nella messa a punto dei lavori è l’Agenas: “Le criticità nella durata della procedura non consentono un agevole e tempestivo impiego delle risorse pubbliche rese disponibili, le quali rimangono per lungo tempo immobilizzate con evidenti riflessi negativi sulla gestione finanziaria e contabile della Regione e dell'intero Servizio sanitario nazionale”.
In buona sostanza se non ci sarà una accelerata sull’impiego di queste risorse il rischio concreto è di avere delle altre cattedrali nel deserto, sprovviste di personale e strumentistica che le faccia funzionare, un ulteriore sperpero di danaro pubblico che andrà, comunque, restituito all’Europa.
Altro dato messo nero su bianco è che le risorse non siano più sufficienti, con il rischio concreto di ritrovarsi con incompiute, quindi la necessità di avere ulteriori interventi oppure delle revoche.
Solo in nove regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Liguria, Veneto, Toscana, Calabria e Umbria, le nuove strutture risultano in parte già avviate e in alcuni casi operative.
Ma la Regione fa sapere che la Sicilia è tra le poche regioni italiane ad aver raggiunto il 100 per cento degli obiettivi fissati dal Pnrr per la realizzazione delle strutture di sanità territoriale. Lo ha riconosciuto anche il ministero della Salute nello scorso mese di aprile con una comunicazione formale. Lo specifica il dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute.
L’iter progettuale e amministrativo rispetta le tempistiche fissate e l’assessorato regionale della Salute ha centrato tutti i target previsti dagli accordi per l’attuazione della Missione 6, componenti 1 e 2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel territorio della Sicilia, prevista dal contratto istituzionale di sviluppo firmato il 30 maggio del 2022 dalla Regione con il ministero della Salute e definito nel Piano della rete territoriale di assistenza approvato a dicembre dalla giunta regionale.
Per quanto riguarda le 50 Centrali operative territoriali previste per la Sicilia, la cui attivazione è programmata entro il 30 giugno del 2024, già nel termine del 31 dicembre del 2022 sono stati validati i progetti e bandite tutte le relative gare d’appalto.
Analogamente, entro la scadenza del mese di marzo 2023, sono stati approvati i progetti per le Case di comunità, che saranno 156 in tutta l'Isola, e gli Ospedali di comunità, che saranno 43. La attivazione delle strutture è prevista entro il 30 giugno del 2025. Invitalia ha già bandito, anche in questo caso, tutte le relative gare, con le eccezioni delle Centrali operative territoriali e delle Case di comunità della provincia di Trapani, in quanto l'Asp territoriale ha operato in autonomia. Anche per quanto concerne gli interventi di adeguamento sismico degli ospedali siciliani, i 32 interventi a valere sul Pnrr e sul Piano nazionale complementare (Pnc) sono stati validati e le gare bandite.
La Regione, quindi, non soltanto ha rispettato tutte le scadenze, ma nella pianificazione delle strutture è addirittura andata oltre gli standard fissati dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) considerate le esigenze dei territori e la fragilità delle reti della viabilità in Sicilia.
Risultano perciò inesatte le notizie pubblicate da alcune testate regionali sui presunti rischi per la Sicilia di perdere parte dei finanziamenti del Pnrr, in quanto basate su dati riferiti a periodi precedenti alla data del 31 dicembre del 2022.
Nel frattempo gli occhi sono puntati sull’assessore Giovanna Volo, il presidente Renato Schifani l’ha voluta in giunta ma la sua azione è stata marginale, ci sono molti malumori all’interno della stessa maggioranza e dell’opposizione, il parlamentare di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, ne ha chiesto le dimissioni e poi si è lanciato in una azione di sfiducia.
Dopo le amministrative il primo pit stop del governo regionale potrebbe vedere proprio un cambio di alcune caselle in giunta e a lasciare potrebbe essere proprio la Volo.