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16/05/2023 06:00:00

Gli infermieri di Trapani, tra aggressioni e carenza di personale

“Questa amministrazione dell’Asp Trapani ha un pregio rispetto alle altre ASP della Sicilia: quello di non aver licenziato nessuno dei precari. Infatti, se pur a passo lento, procede la stabilizzazione di chi ha maturato i requisiti. Quindi l’amministrazione cerca di trattenere tutte queste professionalità.” A sottolinearlo Francesco Frittitta, segretario aziendale NurSind Asp Trapani, il più grande sindacato infermieristico italiano rappresentativo a livello nazionale.


NurSind di Trapani, sindacato di auto rappresentanza, dove sono gli stessi infermieri a dar voce alla propria categoria in ogni ambito istituzionale, pubblico e privato, ha scelto il 12 maggio, data della propria fondazione volutamente coincisa con la Giornata Internazionale dell’Infermiere, per parlare di sicurezza nel posto di lavoro, sblocco della mobilità degli infermieri all’Asp Trapani, riconoscimento di retribuzioni come festivi e arretrati. In rappresentanza del NurSind presso il presidio allocato all’ingresso del Sant’Antonio Abate, insieme con il segretario aziendale Frittitta, anche il dirigente NurSind Alberto Spadaro.

“All’attenzione dell’amministrazione ci sono diversi punti: lo scorrimento della graduatoria di mobilità di bacino degli infermieri e la pubblicazione, appena sarà effettuata la selezione, della mobilità del personale di comparto presso la questa Asl. Attendiamo la firma della stabilizzazione dei contratti a 18 e 36 mesi. Le persone che devono essere stabilizzate sono qualche centinaio e siamo ancora in essere. Nella dotazione organica mancano parecchie centinaia di figure fra infermieri, ostetriche, Operatori Socio Sanitari, tecnici vari, medici e purtroppo ci sono rallentamenti per congestione in vari uffici perché non si riesce a smaltire il troppo lavoro”.


Un ammanco di personale amministrativo e organico sanitario che in tutti i casi non verrà colmato con la tanto attesa stabilizzazione, se non in parte. Solo nella regione Sicilia mancano all’appello oltre 5mila infermieri, 2500 O.S.S. e circa 370 medici tra cui anche anestesisti, come abbiamo scritto qui. Per sopperire alla mancanza, si punta all’aumento dei posti di accesso alle facoltà, senza mai abolire però il numero chiuso.


A Trapani “c’è una convenzione con l’università di Palermo. Nella nostra sede si terranno alcune lezioni di Scienze infermieristiche e gli studenti effettueranno il tirocinio presso l’Ospedale sant’Antonio Abate. - afferma Frittitta - Dunque non si riaprirà una facoltà a Trapani, ma ci sarà una sezione staccata dell’università di Palermo che avrà delle classi specifiche. Una delle grosse problematiche nel sanitario è il numero chiuso. Nei prossimi 8 anni, nell’alveo di tutti quelli che lavorano in sanità, 100.000 persone andranno in pensione: significa che su un bacino di 450mila iscritti, il 25% del personale andrà via”.

La NurSind a livello di formazione, in maniera continua sin dal 1998, attraverso il suo Centro Studi collabora con i principali centri universitari di ricerca nazionali in ambito sanitario, offrendo anche corsi di formazione professionale post base.

Ma ad incidere sulla carenza di organico a livello infermieristico, non è solo il precariato. A questo si aggiunge il problema sicurezza. Proprio le aggressioni agli infermieri sono causa di dimissioni volontarie, che risultano aumentate del 400%. Nel 2022 la Sicilia risulta al primo posto per aggressioni al personale sanitario, e Trapani non è esente. L’ultimo episodio a carico del personale sanitario del Pronto Soccorso è del 26 aprile scorso, nonostante sia stato riaperto il presidio di Polizia in modo permanente.  

“Molti si allontanano o lasciano la professione svolta nell’ospedaliero anche perché non si sentono garantiti e protetti nel proprio luogo di lavoro. Non abbiamo il dato di incidenza di questo fenomeno nel trapanese. Si potrebbe pensare ad una rilevazione statistica mirata e anonima. - commenta il Frittitta. – Oggi però ci sono soluzioni proposte dal NurSind per tutti i presidi e di possibile applicazione a breve termine. Parliamo di richiesta di videosorveglianza, di ingresso limitato e contingentato, di limitazione dei punti di accesso ed una maggior presenza dei vigilantes in ogni presidio”.

 

 

 

 

Alla mancanza di personale si aggiunge anche quella dei posti letto. “L’ASP di Trapani è l’unica azienda a livello regionale che ha partecipato e contribuito allo studio clinico effettuato a livello mondiale chiamato RN4CAST. Lo studio descrive come un aumento di pazienti superiore a sei in carico all’infermiere determina un aumento della mortalità intra ospedaliera”. Un dato di cui tener conto, ora che i progetti Pnrr finalizzati alla Sanità in Sicilia hanno preso il via. La giunta regionale infatti lo scorso 11 maggio, ha stanziato 958 milioni di euro quasi un miliardo per nuovi presidi ospedalieri, quali il nuovo Polo pediatrico a Catania e tre nuovi ospedali. Di tutti i fondi Pnrr a Trapani abbbiamo parlato qui   e recentemente “da quanto si può evincere dalle delibere dell’ASP – precisa Frittitta-il finanziamento per l’ospedale di ALCAMO è passato da 21 a circa 34 milioni di euro tra soldi della regione Sicilia soldi investiti dall’ASP e soldi che provengono dal governo centrale. Alcune problematiche ci sono relative alla parte burocratica, che però sono in essere per essere risolte”.