Al lungomare Spagnola di Marsala, dove oggi c'è la pista ciclabile c'è l'antico molo Spanò, proprio di fronte al vecchio Baglio Spanò, realizzato, come racconta Elio Piazza, fuori da ogni norma di legge, 85 anni fa, ma che fino ad oggi resiste e non "inquina". Oggi l'ingresso è ostruito da un blocco di cemento e i cttadini che lo frequentano sono anziani e in alcuni casi con difficoltà motorie e chiedono la rimozione.
Ecco la storia di questo antico molo marsalese, raccontata da Elio Piazza:
Era da poco finita la guerra e le famiglie tornavano nelle dimore estive per godersi i benefici della balneazione dopo un triste periodo di militarizzazione italo-tedesca della fascia costiera dello Stagnone. L'intraprendente Vito Spanò aveva acquistato una lancia nei cantieri di Genova e si dedicava alla pesca, i bassi fondali lo costringevano a trasportare in spalla reti, remi, nasse ed altri attrezzi dalla battigia al alla sua lancia ormeggiata a un centinaio di metri dal bagnasciuga. Stanco di tale fatica, un bel giorno dell'estate del 1948, decise di costruire il molo antistante la sua tenuta, con l'aiuto dei pescatori del luogo e utilizzando i blocchi tufacei di sua proprietà, in una settimana riuscì a realizzare il molo ancora esistente.
Questo, fin dalla sua realizzazione, è stato frequentato dalle famiglie della zona e dell'entroterra per il fondale sabbioso, per la temperatura dell'acqua e per l'assenza di qualsiasi pericolo. Nel 1958 viene costruita la strada litoranea e viene rispettato l'accesso al molo omettendo di collocarvi il blocco di calcestruzzo. Tale blocco, nel corso degli anni, è stato più volte collocato e divelto. In atto esso impedisce il sicuro accesso al molo. Per il rispetto delle persone che frequentano quel sito, molte delle quali di età avanzata o addirittura non prive di difficoltà motorie, per il rispetto della norma riguardante la rimozione delle barriere architettoniche ed infine per il principio della equità di trattamento tra questo molo ostruito e gli altri privi di occlusioni, si invoca da parte di codesta amministrazione, sensibile alle necessità delle fasce deboli della popolazione, la rimozione del blocco di calcestruzzo che impedisce il sicuro accesso al molo e possibilmente la sistemazione di qualche blocco che nel tempo si è scostato dall'iniziale alloggiamento.