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01/06/2023 06:00:00

  Il caso solarium di Levanzo. La Soprintendenza ordina di smontarlo, il Comune stoppa i permessi

Nuovi, importanti, sviluppi sul caso del solarium elioterapico realizzato sugli scogli accanto al porto di Levanzo, la più piccola delle isole Egadi.

La Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani ha disposto "il ripristino dello stato dei luoghi". Il Comune delle Egadi, nel frattempo, ha sospeso il permesso a costruire.
La struttura è stata prima sequestrata poi dissequestrata. In tutta questa vicenda ci sono tutta una serie di vicende burocratiche poco chiare che hanno portato alle autorizzazioni sulla costruzione di quello che dovrebbe essere un solarium ad uso e consumo di una struttura ricettiva.
Da quanto finora emerso sembrerebbe che, nell’atto finale, siano confluiti due pareri difformi: solo legno per la Soprintendenza che ha autorizzato un progetto «del 15 aprile 2019», acciaio e bulloni per il Genio che ha espresso parere favorevole sulla scorta di nuovi elaborati giunti «il 3 dicembre 2019».


In questi giorni è emerso anche lo spostamento del procedimento per il rilascio della concessione dalla Capitaneria di Trapani a Mazara del Vallo.
Giuseppe Maurici, titolare della società che protagonista del pasticcio, si sarebbe prima presentato al demanio di Trapani. Lì avrebbero detto di non poter avviare la pratica. L’imprenditore, alla fine, riesce a ottenere la concessione al demanio di Mazara.
Ieri sono emerse due importanti novità.


La Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani ha infatti ordinato di ripristinare i luoghi, cioè di smontare tutto, per la difformità tra il progetto realizzato e quanto rinvenuto dai tecnici dello stesso Ufficio".
La notizia è stata diffusa dall’avvocato Salvatore Longo che difende la Ma.ce.tra Spa, la società di Giuseppe Maurici che sta realizzando l’opera al servizio della struttura alberghiera «Pensione dei Fenici» sull’isola. Il legale ha anticipato che "la proprietà non condividendo tale assunto proporrà ricorso davanti il Tribunale amministrativo regionale avverso il citato provvedimento (a tal fine ha già conferito incarico al collega Avv. Alessandro Perrone del foro di Trapani) e darà corso ad ogni iniziativa ritenuta utile e necessaria davanti le competenti Autorità a presidio del proprio diritto, costituzionalmente garantito, di fare impresa nei modi e nei limiti previsti dalla Legge.
La MA.CE.TRA SPA tutelerà, in ogni sede, i propri diritti ed interessi legittimi in quanto ritiene di avere agito sempre in modo corretto e nel rispetto delle prescrizioni imposte" si legge in una nota.


Intanto il Comune di Favignana ha avviato il procedimento per l'annullamento in autotutela del permesso a costruire relativo al solarium elioterapico a servizio della struttura Alberghiera “Ex posto di ristoro Levanzo – Pensione dei Fenici”. A seguito della ricostruzione di tutto l’iter procedurale, a partire dalla Conferenza dei servizi conclusa a luglio del 2020, sono state riscontrate contraddizioni e anomalie tra le diverse autorizzazioni e la realizzazione materiale dell’opera. La sospensione, già comunicata dal responsabile a interim del V Settore alla società Ma.Ce.Tra e a tutti gli Enti interessati, è necessaria “al fine di garantire la conservazione degli habitat e delle specie ricadenti nelle ZSC e SIC, potendosi profilare la possibilità di danni ambientali irreversibili e permanenti anche connessi e conseguenti alla fruizione turistica della struttura”. Conseguentemente si dovrà provvedere all’immediato blocco dei lavori in corso, in attesa dei successivi approfondimenti.


Sul caso solarium nelle scorse ore è intervenuto ancora una volta Europa Verde, con la portavoce regionale Antonella Ingianni. “L’oggettivo danno paesaggistico è sotto gli occhi di tutti. La costa rocciosa della bellissima isola ospita biodiversità di grande valore e una struttura turistica sotto la quale si nascondono fosse settiche, cisterne, impianti non può che danneggiarla. La valutazione di incidenza ambientale è stata fatta? Sembra di no, il Comune di Favignana ritiri in autotutela il permesso di costruire, il sindaco Forgione protegga concretamente Levanzo. Le parole non bastano. Quello che vale è vedere che nessun ambiente di grande valore naturalistico sia più distrutto. Levanzo e i levanzari non meritano questo sfregio. Cambiare registro è un dovere . Per Europa verde, che ha già presentato una interrogazione parlamentare e una formale diffida di annullamento delle autorizzazioni , liberare Levanzo da ogni incombente devastazione è una priorità”.