Rischiava di dover pagare quasi un milione di euro, per danno erariale, il noto medico pneumologo Sebastiano Sanci. Ciò a causa della denuncia presentata contro l’ospedale di Marsala da una donna per le gravi lesioni che aveva subito il figlio per una infezione tubercolare.
Ma adesso la Procura della Corte dei Conti ha archiviato il procedimento avviato per il dottor Sanci, al quale si contestava un danno erariale di 993 mila euro, corrispondente al risarcimento danni disposto dalla Corte d’appello di Palermo nel 2018 in favore di chi aveva denunciato l’ospedale marsalese.
Dopo la denuncia della donna, il pm contabile contestò al medico di non aver predisposto le misure necessarie a scongiurare il contagio del giovane. Sanci, secondo l’accusa, non avrebbe rispettato le linee guida e dalla normativa di riferimento in merito all’infezione da tubercolosi.
Il medico si è difeso assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi. Gli avvocati hanno dimostrato che era stato effettuato un apposito esame volto a verificare il grado di contagiosità del paziente, conformemente alle linee guida.
Il medico avrebbe poi rispettato la puntuale esecuzione da parte di ulteriori adempimenti previsti dalla normativa di rifermento. La procura contabile ha, quindi, archiviato il procedimento nei confronti del Sanci, che pertanto non dovrà sborsare l’ingente somma.
Gli avvocati hanno evidenziato che una eventuale segnalazione trasmessa all’unità operativa di igiene e sanità pubblica non avrebbe sortito alcun effetto pratico, dal momento che l’unità operativa da ultimo citata affidava, a quel tempo, alla unità operativa di pneumologia la gestione - sotto ogni aspetto - delle patologie tubercolari. La segnalazione si sarebbe, quindi, secondo i legali del medico, risolta in un mero adempimento burocratico privo di qualsivoglia rilevanza.