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15/06/2023 06:00:00

Trapani, la Caritas e la nuova "casa" per i poveri 

“Esempio di condivisione con le difficoltà delle famiglie, dei poveri e disagiati attraverso un generoso impegno di donazione di sé, nel segno della fraternità” sono le parole con cui Papa Francesco ha descritto sant’Antonio da Padova.

Una mission, la sua, affine a quella della Caritas, l’associazione di volontariato  che fa riferimento alla Diocesi di Trapani. Proprio nella mattinata del 13 giugno, giorno dedicato al santo, il vescovo Pietro Maria Fragnelli, alla presenza delle autorità, ha inaugurato la nuova sede della Caritas di Trapani in via Lodi, 2 ad Erice Casa Santa, di fianco all’ingresso principale del palazzo del Seminario Vescovile. L’inaugurazione è stata preceduta da un momento di riflessione su povertà ed inclusione sociale presso la Sala “Biagio Amico” del Seminario Vescovile, con l’intervento di Giuseppe Peruzzo, delegato regionale Caritas.

I nuovi locali della Caritas sono molto ampi perché molti sono i servizi che si offrono al territorio a cui vengono orientate le persone in condizioni di disagio. Ad accompagnarli in questo percorso, gli operatori della Caritas con il compito di accogliere l'utenza per uno o più colloqui al fine di ascoltare, supportare, consigliare. Tutte attività in linea con l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030: Garantire un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti. La comunità internazionale ricorda l'importanza di un'istruzione e di una formazione di qualità per migliorare le condizioni di vita delle persone, delle comunità e delle società.

 

Dal punto di vista della proposta educativa della Caritas che prevede anche un incontro personale a tu per tu, un’accoglienza che sappia unire efficienza e riservatezza, e perché no? Anche l’opportunità di mettere insieme le necessità materiali delle persone con le necessità sia culturali che spirituali. - ha commentato Vescovo monsignor Pietro Maria Fragnelli -Sicuramente la Caritas ha a cuore il desiderio di dialogare con tutti i comuni della Diocesi. Abbiamo voluto invitare anche i sindaci non per una mera consuetudine organizzativa ma soprattutto perché la Caritas è un servizio per l’intera Diocesi e ci auguriamo sia anche motivo di coordinamento diocesano”.Questi locali – ha commentato il Direttore della Caritas di Trapani Girolamo Marcantonio - sono stati voluti per dare la possibilità a tutto il territorio della diocesi di poter essere ascoltato. Per noi questo è importante perché il centro di ascolto è il cuore della Caritas” dove possono rivolgersi tutte le persone che hanno un qualsiasi tipo di necessità, non solo materiale ma anche spirituale, di tipo formativo, di tipo educativo, sanitario e tutto quello che riguarda la sfera dell’uomo.

Daniela Marlina, coordinatrice di tutti i servizi socio educativi di assistenza e responsabile della progettualità dei servizi, offre la sua professionalità e quelle che sono le sue competenze operando nella Caritas di Trapani già a partire dal 2004 con il servizio civile, ha illustrato i diversi servizi.

Chi viene al centro di ascolto non necessariamente deve avere un bisogno di tipo economico, può anche avere la necessità di essere ascoltato da qualcuno. C’è infatti anche il servizio dello sportello di ascolti speciali della psicologa per l’orientamento psicologico. La Caritas si occupa anche di promozione del volontariato e del volontariato giovanile in particolar modo. Sul territorio ci sono cinque progetti di servizio civile impiegando 50 volontari che si occupano di progetti socio educativi, cioè di progetti che cercano di riqualificare il tempo libero dei minori che abita nei diversi quartieri di Trapani e soprattutto di combattere la dispersione scolastica. Lo scopo è quello di ottenere il successo scolastico e l’abbattimento dell’abbandono da parte dei minori. Curiamo anche le famiglie di questi minori, perché è chiaro che un minore che è inserito in un centro di aggregazione ha una famiglia alle spalle che deve essere sostenuta. Noi cerchiamo di aiutare nel ruolo genitoriale, nella formazione degli adulti e trovare anche una occupabilità. Aiutiamo anche i genitori con la terza media serale, ad esempio, il corso di professionale perché cerchiamo di curare la persona in tutto ciò che è la sua sfera personale emotiva lavorativa, e sociale.

Assistenza alimentare a cui afferiscono 24 parrocchie, o come le chiamiamo noi, 24 APT a cui diamo i viveri che vengono distribuiti dalle parrocchie alle persone. Circa 7000 persone vengono assistite attraverso gli aiuti alimentari attraverso le parrocchie. Sul territorio esistono 28 centri di ascolto parrocchiali che proprio fanno da filtro per quel servizio che poi facciamo noi come Caritas diocesana, coordinando tutti i centri di ascolto. Non è da sottovalutare che si fa capillarmente nelle parrocchie.”

Chi viene assistito diventa esso stesso un volontario?

Può capitare, questo soprattutto fra i giovani cioè i volontari di servizio civile poi molto spesso restano a continuare il loro volontariato in progetti diocesani della Caritas, come il progetto AVS: L’Anno del Volontariato Sociale prestano la propria opera gratuita perché nel dare che si riceve e nel dare hai più voglia di dare ancora perché dal servizio che tu offri trovi la carica per dare di più.”

Quale sarà la prima attività che farete nella nuova sede?

 

La prima attività che è già in essere da stamattina è proprio la formazione di questi ragazzi del servizio civile che poi dai primi di luglio saranno nelle varie parrocchie di aggregazione giovanile. Adesso inizieremo le attività estive, come il GREST (acronimo di Gruppi Estivi in oratorio ndr). Poi con l’inizio della scuola poi le attività si trasformano da semplice attività ludica ad assistenza scolastica”.