Torna d'attualità il tema dei punti nascita nelle isole minori, ed in particolare a Pantelleria.
Proprio da Pantelleria giunge un'ennesima iniziativa di protesta, con tre richieste concrete.
"Ttra qualche decennio si rischia di perdere l'identità del luogo - commenta Angelo Fumuso -. Nessuno risulterà nato in questi luoghi. Perderemo l’identità dei nostri luoghi natii. A Pantelleria già sono in molti, anagraficamente parlando, i figli di panteschi nati in giro per la Sicilia proprio per questo motivo".
"Il fatto che la Regione Siciliana dia un contributo per affrontare le spese, ci sembra una giusta compensazione alle famiglie che forzatamente si debbano spostare in terraferma per un lungo periodo. Il fatto che né Stato, né Regione Siciliana non abbiano concesso una proroga che consentisse la riapertura del Punto Nascita in pieno periodo di Covid, è stato un atto criminoso esponendo le nostre puerpere al rischio del contagio - continua -. Abbiamo saputo da molte mamme, che tale sussidio viene erogato con un anno e più di ritardo costringendo le giovani famiglie in condizioni economiche disagiate a chiedere ad amici e parenti dei prestiti".
Le richieste sono tre: una legge ad hoc per mantenere l'identità del posto anche si nasce altrove, anticipare dai Comuni le somme dei sussidi alle puerpere dietro accordo con la Regione Sicilia; trovare un accordo con la Curia Vescovile Trapanese per ospitare le puerpere negli appartamenti dell’ex Seminario Vescovile di Trapani.