La creatività come strumento per favorire la riabilitazione e la socializzazione dei detenuti.
Il 23 e 24 giugno si terrà, presso l’ex Stabilimento Florio, “I colori della libertà”, una due giorni dedicata all’arte contemporanea in carcere organizzata dal Comune di Favignana – Isole Egadi in compartecipazione con l’Associazione “Art and Prison”, la Fondazione Severino e il Centro di studi “Romano Guardini”.
Venerdì 23 giugno, alle ore 19.00, sarà inaugurata la mostra permanente “Scoprire la luce della libertà”.
In esposizione dipinti, disegni e sculture realizzati da detenuti di tutto il mondo, raccolti da “Art and Prison”, Associazione con sede a Berlino che dal 2009 opera in ambito carcerario con il sostegno della principessa ereditaria Sophie del Liechtenstein. “Vogliamo dare voce alle donne, agli uomini e ai giovani che si celano dietro i quadri”, dice Peter Echtermeyer, presidente dell’Associazione. “Le opere parlano degli abissi umani, della colpa e della pena, della paura e della solitudine, del desiderio e della speranza e sono uno specchio della società. Con questa iniziativa vogliamo costruire ponti attraverso i muri e le frontiere in un contesto interculturale”.
Tra le opere esposte anche dipinti, disegni e sculture realizzati da detenuti italiani nell’ambito delle attività promosse dalla Fondazione Severino, che da anni opera per la risocializzazione e il reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti attraverso la formazione e il lavoro, nell’ottica di favorire la funzione rieducativa della pena. “Questa mostra rappresenta un’occasione unica di riflessione sulla condizione umana e sulle possibilità di riscatto e di reinserimento sociale dei detenuti”, dice Paola Severino, presidente della Fondazione. “All’interno delle strutture carcerarie esistono persone che hanno una spiccata sensibilità e spesso anche grandi talenti a loro stessi sconosciuti. Arte e creatività non si fermano e non possono rimanere imprigionati dietro nessuna barriera”.
Sabato 24 giugno, a partire dalle ore 9.00, si svolgerà, sempre presso l’ex Stabilimento Florio, una Giornata di studi dal titolo “Lo sguardo prigioniero. Conoscenza dell’arte contemporanea nel carcere”, promossa dal Centro di Studi “Romano Guardini” con il patrocinio della Pontificia Università Gregoriana nell’ambito di un progetto internazionale a cui prendono parte esperti e studenti. “Discuteremo e ci confronteremo insieme sulle opere contemporanee realizzate da artisti in carcere”, spiega Yvonne Dohna Schlobitten, coordinatrice del progetto. “Un evento internazionale di alto valore culturale e sociale che, ancora una volta, porrà le Egadi al centro di un interesse e un’attenzione che va oltre il nostro territorio e la stessa nazione”, dice il sindaco Francesco Forgione. “Favignana, tra tutte le isole carceri italiane, è l’unica che ha un penitenziario ancora attivo. La collaborazione tra Istituzioni culturali e il nostro Comune vuole porre l’attenzione sul recupero delle persone private della libertà, sulla pena come riparazione”. “Questa originale iniziativa – dice l’assessore comunale alla Cultura Monica Modica – si presenta da un lato come un’opportunità di riflessione sulla condizione carceraria e sui percorsi riabilitativi che valorizzano le attitudini soggettive, dall’altro come momento di riflessione sulla pluralità degli sguardi e sulle possibilità offerte dalle arti di trascendere la contingenza instaurando un dialogo fecondo tra donne e uomini di diverse condizioni e culture”.