Due condanne, su tre inflitte in primo grado dal Tribunale di Marsala, sono state confermate dalla Corte d’appello di Palermo nel processo a tre persone di Pantelleria accusate di una serie di furti commessi in abitazioni sull’isola. Alcuni di questi messi a segno quando i proprietari erano fuori casa perché stavano partecipando ai funerali di qualche familiare. In primo grado, il 7 luglio 2021, il Tribunale di Marsala aveva inflitto quattro anni e mezzo di carcere a Franco Indelicato, di 30 anni, mentre quattro anni era stata la pena per Alessio Indelicato, di 24, e per Giuseppe Alessandro Bonomo, di 49.
Adesso, i giudici di secondo grado hanno confermato le condanne agli Indelicato, entrambi originari di Marsala, con lieve riduzione di un mese per il più anziano dei due, mentre per Bonomo, difeso dall’avvocato Gaetano Di Bartolo, è stato disposto il “non luogo a procedere per precedente giudicato”. E questo perché, per gli stessi fatti, seppur con diversa imputazione (ricettazione, non furto), il Bonomo era già stato assolto dal Tribunale di Marsala. Circostanza che l’avvocato Di Bartolo aveva evidenziato anche nel processo di primo grado, dove un altro suo assistito, Pietro Tellini, 54 anni, titolare a Pantelleria di un “Compro e vendo oro”, venne assolto dall’accusa di ricettazione.
A riferire, in aula, che i furti venivano commessi durante l’assenza delle famiglie fuori casa per qualche funerale furono alcune vittime. I fatti contestati sono del 2012/2013. In primo grado, per Bonomo, oltre ai 4 anni di carcere, era stata sentenziata anche una multa di 600 euro e l’interdizione dai pubblici uffici. Adesso, accolto il “ne bis in idem” dell’avvocato Di Bartolo, il Bonomo è stato ritenuto estraneo alla “banda dei funerali” di Pantelleria. Anche per gli Indelicato 600 euro di multa e interdizione dai pubblici uffici. A difendere gli imputati, oltre all’avvocato Di Bartolo, anche gli avvocati Francesca Frusteri e Arianna Russo.