Ci riprovano. Ancora una volta. Questa volta è Fratelli d'Italia che, per cercare di recuperare magari qualche consenso, ha tirato di nuovo fuori l'idea: sanare le case abusive costruite sul mare in Sicilia. Una piaga che ha distrutto la costa siciliana.
Il tema dell’abusivismo torna a incendiare il dibattito dentro e fuori dall’Ars. La scintilla è stata l’emendamento che il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, ha depositato in commissione Ambiente per riaprire la sanatoria del 1985 consentendo di approvare le domande già presentate per immobili realizzati entro i 150 metri dalla battigia fra il giugno del 1976 e il giugno del 1985. A patto che prima del 1976 i Comuni avessero strumenti urbanistici approvati.
«Quell’emendamento non l’ho ancora letto. Lo esaminerò senza pregiudiziali e poi decideremo se sostenerlo come governo»: l’assessore all’Ambiente, Elena Pagana, ex grillina, non boccia a priori la nuova proposta di sanatoria edilizia presentata all’Ars dal suo partito. Mentre Pd e grillini si preparano ad alzare le barricate, sostenuti dai (pochi) sindaci che in questi anni hanno realmente abbattuto le case abusive. E intanto però spunta un altro pacchetto di proposte - sempre del centrodestra - che tende una mano agli abusivi.
“Sarebbe solo un nuovo inaccettabile attacco alla tutela del territorio ed all’ambiente. Il governo vuole fare cassa concedendo una sanatoria a chi ha violato le regole, ma cosi facendo darà nuovo impulso all’abusivismo. Ci opporremo fermamente ad una norma che punta a condonare gli immobili costruiti nei 150 metri dalla battigia”. Così Michele Catanzaro capogruppo del Partito Democratico all’Ars a proposito dell’emendamento, a firma Fratelli d’Italia, al disegno di legge in materia di urbanistica in esame in Commissione Ambiente.
"Il Partito democratico è contrario - dice il segretario regionale Anthony Barbagallo - a qualsivoglia sanatoria o condono edilizio e di qualunque altra norma che preveda deroghe o salvataggi di immobili, ivi compresi quelli entro i 150 metri dalla costa. La nostra e' una posizione chiara, nota e non trattabile. Ci siamo opposti fermamente già nella scorsa legislatura ai colpi di mano di Musumeci. Non ci stupisce che in Sicilia il centrodestra che supporta Schifani ci riprovi senza alcun pudore nonostante le diverse pronunce della Corte Costituzionale in merito. Ci opponiamo, ci opporremo e lo faremo in ogni sede".Sulla stessa linea il capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro: "Sarebbe solo un nuovo inaccettabile attacco alla tutela del territorio ed all'ambiente. Il governo vuole fare cassa concedendo una sanatoria a chi ha violato le regole, ma cosi facendo darà nuovo impulso all'abusivismo".
Sono oltre 200 mila le case che potrebbero beneficiare del condono, qualora la norma fosse approvata. Il disegno di legge al momento è in discussione in commissione e non è ancora stato esitato. Attualmente non è calendarizzato in aula.
L'ABUSIVISMO IN SICILIA. L'illegalità dell'abusivismo edilizio continua a rappresentare una sfida per l'Italia, come dimostra un recente studio di Openpolis basato sui dati dell'Istat. Purtroppo, la Sicilia si classifica al terzo posto per tasso di abusivismo edilizio a livello nazionale, confermando una triste realtà ben nota. Nella terra delle ville e dei villaggi costruiti in prossimità del mare e dei capannoni industriali in zone ad alto rischio idraulico, certi abusi sembrano intoccabili.
Il rapporto "Ecomafie" ha recentemente svelato i dettagli di un giro d'affari che frutta circa 1,8 miliardi di euro ogni anno in tutta Italia. Si tratta di un "business" incentrato sugli abusi edilizi che mettono letteralmente in ginocchio alcune regioni come Campania, Calabria e Sicilia. Purtroppo, queste regioni mantengono il loro triste primato anche secondo l'elaborazione di Openpolis.
Secondo i dati provvisori forniti da Openpolis, nel 2021 sono state costruite 15,1 case illegali ogni 100 autorizzate in Sicilia. Legambiente ha registrato ben 9.000 reati di abuso edilizio nello stesso anno. Questi dati, seppur provvisori, indicano un fenomeno non solo pericoloso, ma anche devastante per l'ambiente e la società nel suo complesso.
La regione più colpita dall'abusivismo edilizio è la Campania, seguita a pari merito da Calabria e Basilicata, mentre la Sicilia si posiziona al terzo posto. Tutte queste aree, che vivono del turismo e delle loro bellezze naturali spesso deturpate dalle mani sporche della criminalità organizzata e dei suoi complici negli affari, sono pesantemente penalizzate.
Secondo l'elaborazione di Openpolis, basata sui dati Istat relativi al 2021, in Sicilia il 45,8% delle abitazioni sono abusive, quasi la metà del totale. Questo dato si avvicina a quello della Campania (49%) e Calabria/Basilicata (48%), ma è drammaticamente lontano rispetto a regioni come Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, che presentano solo il 4% di case abusive su 100.
L'abusivismo edilizio rappresenta un dramma per l'Italia, sia dal punto di vista sociale che ambientale. Esso è stato un problema fin dai tempi del "boom" economico degli anni '50 e '60, ma si è intensificato ancor di più quando le organizzazioni criminali hanno spostato la loro attenzione verso attività redditizie come gli appalti, i rifiuti e gli abusi edilizi.
Una situazione ancor più allarmante è che, secondo le statistiche, ogni mille denunce di abusivismo, solo quattro portano a un arresto. Molti reati di abusivismo restano impuniti, sotto gli occhi di tutti, nell'indifferenza generale, tranne quando le tragedie scatenano polemiche nel dibattito pubblico.
Nonostante i dati Istat indichino una diminuzione nel 2021 rispetto agli anni precedenti, la situazione resta critica nel Mezzogiorno del Paese. Inoltre, in regioni come la Sicilia e il Lazio, oltre una persona su quattro ritiene di "vivere in luoghi affetti da evidente degrado". Oltre all'abusivismo edilizio, nella realtà siciliana pesano anche la pressione dell'attività estrattiva, l'erosione costiera, gli incendi boschivi e la scarsa prevenzione dei rischi legati a eventi climatici estremi.
Gli abusi edilizi causano danni enormi, non solo dal punto di vista legale, ma anche in termini di pericoli ambientali. Riducono gli spazi verdi, aumentano l'inquinamento e contribuiscono alla rapida consumazione del suolo. Inoltre, spesso queste costruzioni illegali nascondono pericoli che mettono a rischio la vita delle persone. La mancanza di aree idonee per l'assorbimento e il deflusso dell'acqua causa allagamenti e inondazioni durante i periodi di maltempo. I terreni instabili sono soggetti a frane, che possono provocare anche vittime umane. Infine, l'abusivismo edilizio peggiora la qualità dell'aria, con conseguenze negative per la salute della popolazione.
Gli abusi edilizi rappresentano un problema significativo, una questione "nascosta" che può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini, giovani e anziani. È un problema che richiede azioni concrete e un impegno congiunto per contrastare l'illegalità e promuovere uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle leggi.