Code, attese snervanti, caos, tensione.
Domenica nel segno dei disagi per quanti, colti da malore o vittime di incidenti, si sono recati al pronto soccorso di Trapani.
Un'emergenza quotidiana, della quale ne pagano le conseguenze non solo gli utenti ma anche i pochi medici e infermieri in servizio costretti spesso a fare da parafulmine e a subire le lamentele dei pazienti e dei loro familiari fuori dai gangheri.
Non sono rari, infatti, i casi di tensioni e aggressioni all'interno del Pronto Soccorso.
Ieri brutta disavventura anche per un turista che rimasto ferito a bordo di una nave è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Trapani.
Giunto al Sant'Antonio Abate, intorno alle 9, è iniziata la sua odissea. In servizio, nell'area di emergenza, c'erano un solo medico e sei infermieri. Il turista, pertanto, ha dovuto attendere il proprio turno. Al pronto soccorso, come accade spesso, infatti, c'erano tanti pazienti e si procede in base ai Codici. Verde, quello che era stato assegnato al turista che soltanto alle 19 è stato visitato dal medico. Ergo, sette ore di attesa. Poi la Tac e l'ecografia. Soltanto alle 20,45 il turista ha lasciato l'ospedale. Fine del calvario.
“Quello che è accaduto – commenta il fratello del turista – è semplicemente vergognoso. Non è possibile che al pronto soccorso ci sia in servizio soltanto un medico. La sanità è allo sbando e a pagarne le conseguenze sono i pazienti. Sette ore di attesa per una visita. E' inammissibile”.