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22/08/2023 15:00:00

Mazara e la Colmata B, "se la conosci te ne innamori"

Nei giorni scorsi il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, ha visitato il sito della ex Colmata B e si spera, dunque, che possa esserci da qui a breve una svolta nelle operazioni di dragaggio del porto mazarese  che si attendono da tanti anni.

Sulla ex Colmata B, su come e quando è nata quell'area lagunare dal nome freddo e burocratico, su come però sia un luogo da  tutelare e salvaguardare, ha scritto una sua riflessione il naturalista Enzo Sciabica. 


"Era la fine degli anni ’70 quando, nel concepire la bretella stradale ANAS “Sopraelevata” che dal 2015 congiunge l’Autostrada A29 e la S.S. 115 al lungomare Fata Morgana (località Tonnarella) di Mazara del Vallo, si pensò di sotterrare un tratto di mare frapposto tra il porto e la famosa spiaggia di Tonnarella. Intorno al 1985 fu eretta, pertanto, una diga foranea che, però, lasciò il mare libero di incunearsi nella terra ferma, attraverso la bocca d’oriente. Si è formata, quindi una laguna artificiale, ma pur sempre laguna nella tipologia delle zone umide.

L’area lagunare fu denominata Colmata B, dato che più ad oriente si stava provvedendo ad ultimare e ad urbanizzare la Colmata A. Per completare la Sopraelevata, come è noto, ci sono voluti trent’anni, ma intanto il tratto di mare che avrebbe dovuto accogliere la bretella stradale si è trasformato in una sorta di Eden. L’ecosistema naturale venutosi a creare ha richiamato studiosi di ecologia da tutt’Italia, dai ricercatori dell’ISPRA, massimo Istituto italiano per la ricerca e la tutela ambientale, a Gianpaolo Rallo, già prof. dell’Università Ca’ Foscari, presidente del “Museo del Territorio della Laguna di Venezia”, consulente del Ministero dell’Ambiente per le “Zone Ramsar”. L’ANAS dal canto suo, nel riprendere intorno al 2010 i lavori di ultimazione della Sopraelevata, nel rispetto delle più moderne normative ambientali e nel rispetto delle indicazioni del P.R.G. (approvato dalla Regione nel 2003), ha modificato l’originario progetto, evitando di colmare il tratto di mare chiuso che è stato utilizzato, anzi, per mitigare l’impatto dell’atterraggio della strada lungo il litorale della località Tonnarella.

Modifica progettuale che, però, non ha indotto ad adeguarsi al nuovo progetto, alle nuove leggi ambientali, chi aveva programmato “cantieri navali” ed altre strutture tra il porto e la spiaggia di Tonnarella. Questi, infatti, hanno continuato a reclamare l’opera di colmata, con la relativa urbanizzazione, senza però tenere conto del fatto che almeno dal 2006 (D.Lgs. 152/2006) occorre: “Valutare gli effetti di piani e programmi sull’ambiente” (come da Direttiva 42/2001CE). Si è dovuto attendere il 2017, quando su sollecitazione dell’Assessore regionale all’Ambiente, nonché Commissario delegato alla mitigazione del rischio idrogeologico, è stata effettuata, intanto, La Valutazione d’Incidenza Ambientale. Studio che ha confermato la nidificazione nell’area lagunare di specie ornitiche protette. Gli Amministratori comunali, succedutisi nel tempo, in particolare il politico che avrà ritenuto di potere decidere tutto da solo, sono rimasti indifferenti agli appelli della Regione di trovare alternative alla colmata, finché l’11 scorso l’attuale Sindaco, dott. Salvatore Quinci, a differenza di coloro che lo hanno preceduto, ha deciso di visitare la zona umida. Ha voluto rendersi conto di persona se l’area è effettivamente importante per la paesaggistica, per la conservazione naturale e per la ricettività turistica.

Come è capitato ai ricercatori dell’ISPRA e a tanti altri, anche il Sindaco Quinci ha trovato “bella” la laguna di Tonnarella, oltre che importante. Tanto bella che a visita conclusa ha promesso che “non si parlerà più di colmata”, non appena saranno conclusi i lavori di movimentazione di parte dei sedimenti portuali e subito dopo l’attuazione delle misure di “compensazione dell’impatto”, ovvero di riqualificazione ambientale, programmate dall’Amministrazione comunale".