Dal prossimo 30 settembre i detenuti reclusi alle carceri di Favignana non potranno più raggiungere la terraferma a bordo dell'unica motonave provvista di celle. Il collegamento, infatti, sembra destinato ad essere soppresso.
Una scelta che ha allarmato il leader regionale della UilPa di Gioacchino Veneziano: qualcuno dovrà spiegarci come faremo a trasportare i reclusi dalle careri del'isola e viceversa con lo stop dei traghetti.
“Come sindacato – dice - il 20 luglio in occasione della sua visita alle carcere dell'isola avevo chiesto personalmente al sottosegretario Delmastro di attivarsi per ripristinare la base navale della polizia penitenziaria, sottolineando che le spese per trasportare circa 500 detenuti all'anno, sommato all'impiego di 1000 unità di agenti, comporta un costo complessiva di quasi 50 mila euro, rispetto le 20 mila quando il trasferimento dei detenuti avveniva con la motovedetta della polizia Penitenziaria”.
“Ora con il previsto stop dei collegamenti – conclude Veneziano - il problema è serio, quindi è fondamentale un veloce intervento politico, a livello nazionale, che possa consentire la piena ed autosufficiente funzionalità delle carceri di Favignana intitolato al nostro collega Giuseppe Barraco. Ergo la riattivazione della base navale”.