La figlia di Matteo Messina Denaro ha richiesto e ottenuto il diritto di portare il cognome del padre. D'ora in poi, all'anagrafe, non risponderà più a Lorenza Alagna, il cognome della madre, Francesca, conosciuta come Franca, ma a Lorenza Messina Denaro. Non sarà più "di padre ignoto", ma piuttosto la figlia del capomafia di Castelvetrano, arrestato il 16 gennaio dopo trent'anni di latitanza e attualmente in terapia intensiva presso l'ospedale dell'Aquila, dove l'8 agosto è stato sottoposto a un altro intervento a seguito di un tumore al colon che lo ha colpito tre anni fa. Le sue condizioni come malato terminale sono considerate molto gravi, e recentemente si è intensificata la presenza dei familiari.
La giovane donna di ventisette anni, a sua volta madre di un bambino di due anni, entra ufficialmente nel nucleo familiare del boss ormai in fin di vita. Un uomo che, in un certo senso, l'aveva in qualche modo respinta quando scriveva agli altri familiari: "Solo Lorenza è degenerata nell'infimo, le altre di cui so sono cresciute onestamente". Come se lei fosse l'eccezione.
Era il 15 marzo 2022, quando Matteo Messina Denaro, dalla sua fuga, aveva scritto una lettera alle sorelle in cui raccontava di aver letto un necrologio sul nonno scritto da Martina Gentile, la nipote del boss Leonardo Bonafede morto mentre era detenuto per mafia nel 2020. "Questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono quando lei era molto piccola, e non è ancora uscito visto che ha l’ergastolo. È poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono anche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. La nipote dice al nonno 'onorata di appartenerti' e lei (Lorenza, ndr) cosa ha fatto al padre, cioè a me? Ma va bene così, non ho più nulla da recriminare".
Le parole scritte per Lorenza il 17 dicembre 2013, nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, erano molto diverse: "Stai lontana da mondi che non conosci, io sono entrato in altri mondi al prezzo della sofferenza, ma tu non osare mai, ti prego. È il solo augurio che oggi posso farti".
A Lorenza, suo padre non avrebbe mai potuto rimproverare l'abbandono, poiché era successo l'opposto. Concepita e nata quando Messina Denaro era già un latitante, Lorenza non aveva mai potuto incontrarlo, a causa della scelta dell'uomo. Era evidente che la figlia e sua madre, una delle tante conquiste femminili di Matteo Messina Denaro in quegli anni, rappresentavano una possibile trappola per la sua cattura, e quindi lui se n'era sempre tenuto lontano. Né gli investigatori né gli inquirenti avevano mai avuto il minimo indizio di un contatto tra padre e figlia.
L'atto notarile che attesta le reciproche volontà di rendere ufficiale una paternità mai negata ma mai certificata prima, autorizzato dall'autorità giudiziaria e da trasmettere all'anagrafe per la registrazione, è già stato firmato. Il cognome Messina Denaro non si unirà ad Alagna, come sarebbe stato altrettanto possibile, ma lo sostituirà.