Appalti e fondi pubblici, piattaforme criptate e web, è questo il nuovo "territorio" delle mafie ed è questo l'allarme lanciato dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) che ha recentemente pubblicato la sua ultima relazione semestrale, anche se è dello scorso anno e si riferisce al periodo da luglio a dicembre 2022. In particolare questa relazione, presentata dal ministro dell'Interno, offre uno spaccato approfondito sulle nuove strategie adottate dalle mafie, e su come si stanno adattando a un ambiente socio-economico in costante cambiamento e sull'attrattività nei confronti delle nuove generazioni.
Le indagini nel Trapanese e l'arresto di Messina Denaro - La relazione approfondisce le ultime attività investigative che hanno portato alla cattura dell'ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso 16 gennaio dai Carabinieri del Ros presso la clinica "La Maddalena" di Palermo. "Negli anni, le numerose attività investigative avviate nei confronti della folta schiera di fiancheggiatori del boss hanno contribuito ad indebolire la fitta rete di protezione, rendendo la sua latitanza sempre più a rischio", si legge. Nel semestre, "le più importanti indagini concluse hanno compromesso gli equilibri criminali delle famiglie mafiose colpite e confermato il ruolo ricorperto da Matteo Messina Denaro fino al giorno dell'arresto".
Connubio politico-mafioso forte nel trapanese - Il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Palermo ha sottolineato che ci sono inquietanti interazioni tra esponenti mafiosi e amministratori locali, che spesso portano a inquinamenti dell'attività amministrativa nella gestione della cosa pubblica.
Nel trapanese Cosa nostra ancora radicata - Nonostante il carattere "silente e mercantistico" di Cosa Nostra trapanese, la Dia ha evidenziato che continuano ad esserci atti intimidatori nei confronti di attività commerciali e imprenditori. Questi episodi, sebbene non rappresentino un emergente allarme sociale, suggeriscono che il fenomeno della mafia nel Trapanese è ancora radicato e lontano dall'essere completamente sradicato. Cosa nostra trapanese ha subito ha sicuramente subito un duro colpo con l'arresto del suo esponente di vertice, Messina Denaro, ma non è stata sconfitta.
Cosa nostra mantiente il controllo nel territorio siciliano - La mafia siciliana, in particolare Cosa Nostra, continua a mantenere una presa ferrea sul territorio, nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine e della magistratura per contrastarla. La criminalità organizzata predilige operare in settori illeciti che generano ingenti profitti, evitando l'uso eccessivo della violenza per non destare allarmi sociali. Nel contesto socio-economico della Regione Siciliana, la pressione mafiosa rimane significativa, con Cosa Nostra che mantiene il controllo del territorio. Tuttavia, è importante notare che la frattura tra le diverse fazioni mafiose, come quella tra i corleonesi e i cosiddetti "perdenti," sembra superata, con nuovi leader emergenti dalle famiglie mafiose.
In Sicilia presenti altre organizzazioni mafiose - La relazione rileva anche la presenza di altre organizzazioni mafiose, sia autoctone che straniere, che operano in Sicilia, coesistendo con Cosa Nostra. Queste organizzazioni cercano di consolidare il loro controllo sul territorio, influenzando le aree circostanti e tentando di infiltrare la pubblica amministrazione e l'economia legale.
Stupefacenti, estorsioni, gioco d'azzardo e scommesse online gli affari di Cosa nostra - La mafia siciliana continua a concentrarsi su attività criminali come il traffico di stupefacenti, le estorsioni, l'infiltrazione nella pubblica amministrazione, nell'economia legale e nei settori del gioco d'azzardo e delle scommesse online. La relazione evidenzia anche la tendenza delle organizzazioni mafiose a cercare forme meno evidenti di estorsione, come l'offerta di servizi o forniture in cambio di protezione. Nel traffico di stupefacenti, Cosa Nostra mantiene relazioni commerciali con altre organizzazioni mafiose come 'ndrangheta e camorra, con un particolare interesse nella cocaina proveniente dalle cosche calabresi. Tuttavia, si sottolinea che la mafia siciliana potrebbe riattivare i vecchi canali di approvvigionamento internazionale nel tempo.
Allarme reclutamento giovani - La relazione rivela che le organizzazioni mafiose cercano di coinvolgere le giovani generazioni nel crimine, ampliando il loro bacino di reclutamento. La strategia di "sommersione" delle organizzazioni mafiose mira a minimizzare la violenza per evitare l'allarme sociale, consentendo loro di accumulare ricchezza e potere in modo più discreto.
Sequestri e interdittive a Cosa nostra - La Dia ha ottenuto risultati significativi nel sequestro di beni illeciti, con un valore complessivo stimato di 2 milioni e mezzo di euro, allo scopo di contrastare il potere economico di Cosa Nostra. Inoltre, sono state emesse 55 interdittive antimafia per combattere le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e negli enti locali.
Meno violenza, più affari - Le organizzazioni preferiscono l'infiltrazione e la corruzione rispetto all'uso diretto della violenza e dell'intimidazione. Il loro nuovo modus operandi è incentrato sull'approfittare delle opportunità offerte dal mondo degli affari e degli investimenti, specialmente nelle aree del paese caratterizzate da una forte sofferenza economica. Le mafie, secondo la DIA, stanno cercando di ottenere profitti e consensi attraverso la partecipazione a progetti finanziati dai fondi pubblici nazionali e comunitari, come il Recovery Fund e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Queste opportunità sono diventate il nuovo bersaglio delle organizzazioni criminali, che cercano di infiltrarsi nei processi decisionali e nei flussi di denaro legati a tali progetti.
Nuove sfide nel mondo digitale - Un'altra area di crescente interesse per le mafie è il mondo digitale. Le organizzazioni criminali stanno puntando al "metaverso", alle piattaforme criptate e al dark web. Questo rappresenta un nuovo scenario rispetto al quale Europol ha già evidenziato potenziali criticità. Le mafie sembrano essere in grado di adattarsi rapidamente a questi nuovi contesti digitali e utilizzano tecnologie avanzate per gestire transazioni finanziarie e altre attività illegali. La relazione sottolinea la necessità di aumentare le capacità di controllo e penetrazione nel mondo digitale, poiché le mafie sono in grado di rigenerarsi continuamente e hanno accesso a tecnologie e competenze specializzate.
Sequestri e confische - Nel secondo semestre del 2022 sono stati sequestrati beni per un valore di 31 milioni di euro e confiscati beni per 181,4 milioni di euro. Questi sequestri hanno colpito diverse organizzazioni criminali, tra cui la 'ndrangheta, Cosa Nostra, la camorra e altre.
Altre mafie in Italia - La relazione Dia evidenzia la presenza di organizzazioni criminali di matrice etnica in Italia. Ad esempio, le organizzazioni criminali albanesi sono attive nel traffico di droga e di armi illegali, mentre la criminalità nigeriana è coinvolta in attività come lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di esseri umani e il traffico di stupefacenti. Le consorterie cinesi in Italia sono descritte come gruppi chiusi, dediti all'estorsione, alle rapine, allo sfruttamento della prostituzione e a reati finanziari. Le organizzazioni criminali romene operano in due forme distinte: gruppi poco strutturati che si dedicano a reati predatori e sodalizi più complessi simili alle organizzazioni mafiose italiane. La criminalità organizzata sudamericana è coinvolta in reati contro il patrimonio, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di droga, mentre i gruppi balcanici e dei Paesi dell'ex Unione Sovietica si dedicano a reati contro il patrimonio, al traffico di stupefacenti e di armi, al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al contrabbando. Infine, le organizzazioni criminali formate da soggetti provenienti dai Paesi del Medio-Oriente e del Sud-est asiatico sono coinvolte nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nello sfruttamento del lavoro nero e nel traffico di stupefacenti, spesso in associazione con lo sfruttamento della prostituzione.