La Sicilia continua a bruciare. I principali incendi scoppiati quest’oggi si trovano tra il palermitano ed il messinese, ovvero le due province più colpite dalle alte temperature. Come riportato da livesicilia.it le strade più vicine all’incendio sono state chiuse al traffico per motivi di sicurezza. Circolazione deviata in via Oreto e lunghe code in autostrada.
A Palermo le fiamme hanno colpito viale regione all’altezza del ponte Corleone.
Oltre agli incendi che hanno colpito Gratteri e Lascari nella zona di Rappulla, le fiamme hanno iniziato a lambire il territorio di Cefalù. Ma il problema non si è limitato a questa area. Roghi sono stati segnalati anche a Messina, Sant’Agata di Militello, Tusa, Barcellona Pozzo di Gotto e a Ficarra.
"La Sicilia in queste ore sta letteralmente bruciando, di nuovo, mentre ancora attendiamo che il presidente della Regione Schifani venga in aula a riferire sulle strategie di prevenzione che il suo governo intende adottare per fermare gli incendi. Solo in provincia di Trapani si contano fino a questo momento 57 interventi dei Vigili del fuoco, Protezione civile e Forestali che tentano disperatamente di arginare le fiamme, alimentate dal forte vento di Scirocco che da ieri sferza la Sicilia. In questo momento il fuoco sta raggiungendo monte Sparagio mentre si teme per la riserva dello Zingaro”.
Il deputato regionale trapanese del PD Dario Safina torna a chiedere l’intervento del Governo regionale sul delicato tema della prevenzione incendi.
“Da giugno ad oggi abbiamo assistito inermi – incalza Safina – alla distruzione del nostro patrimonio boschivo e nonostante i proclami e le rassicurazioni, Schifani non si è ancora degnato di mettere piede in Assemblea regionale per riferire in aula e dare risposte ai siciliani”.
“Più e più volte le opposizioni – ricorda Safina - hanno chiesto un dibattito sulla situazione incendi e sulle politiche atte a prevenirli e a combatterli, siamo a fine settembre e ancora attendiamo la ‘visita’ del nostro Presidente. Nel frattempo, la Sicilia continua a bruciare. Abbiamo spiegato e rispiegato che ci sono misure che si potrebbero adottare subito, come coinvolgere maggiormente le associazioni Protezione civile così come si fa già in Toscana, prevedere l’acquisto di nuovi mezzi, prevedere di rinfoltire nuovamente gli organici delle squadre antincendio che oramai sono sotto di 2000 unità. E ancora: spingere per l’approvazione da parte del parlamento nazionale della così detta ‘Legge Voto’ che consentirebbe di stipulare convenzioni con l’Aeronautica militare, per utilizzare i droni con funzioni di controllo del territorio. Tutte azioni queste che si potrebbero attuare nell’immediato, utilizzando la spesa corrente liberata per effetto dell’accordo Stato-Regioni sul ripianamento del debito per tutelare il nostro patrimonio boschivo. Invece, l’unica cosa che abbiamo ottenuto sul fronte della prevenzione incendi è il silenzio del presidente Schifani e del suo governo”.
“Un atteggiamento vergognosamente incomprensibile – continua l’onorevole Safina - che ci lascia davvero sgomenti. Se le proposte delle opposizioni non sono di gradimento di questo Governo di centrodestra, perché Schifani non viene in aula a spiegare quali strategie intende introdurre sul fronte prevenzione incendi? Perché non ci spiegano quali provvedimenti intendono adottare per fermare questo scempio ambientale che pare non avere fine?”.
E conclude il deputato trapanese: “L’Assemblea regionale siciliana, caro Presidente, è un parlamento i cui rappresentanti sono stati eletti direttamente dal popolo ed è l’unico luogo deputato per il dibattito pubblico e il confronto con i siciliani. Sono più di tre mesi che attendiamo che lei si degni di riferire in aula su temi spinosi che affliggono la nostra terra. Quanto ancora dovremo attendere perché finalmente decida di rispondere alla sua gente?”.
“Se il Vescovo di Cefalù esce con una sortita così pesante sulla ormai perpetua emergenza incendi, è evidente che la misura è abbondantemente colma. E da tempo. Schifani farebbe bene a rifletterci: Non sono le dichiarazioni del prelato ad essere pericolose, ma la totale inazione e inefficacia del suo esecutivo, praticamente nullo su tutti i versanti. Ci lamentavamo dei governi Crocetta e Musumeci; non potevamo immaginare che la sorte beffarda avesse in serbo per i siciliani di molto peggio: Schifani”
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca.
“Questa volta – continua Antonio De Luca – ad alzare la voce contro questo esecutivo non sono le solite opposizioni brutte e cattive, ma un autorevole esponente della Chiesa, che non fa che incarnare il pensiero della stragrande maggioranza dei siciliani che, lo ricordiamo al distratto Schifani, che evidentemente non se n'è nemmeno accorto, sono già scesi in piazza a protestare contro gli incendi proprio sotto le sue finestre”.
“Schifani che troppo spesso ha brillato per la sua assenza ed il suo colpevole silenzio – conclude Antonio De Luca - ha perso un'occasione per tacere. Anziché cercare di spegnere le polemiche con inutili chiacchiere, pensi a spegnere le fiamme, che stanno devastando la Sicilia, anzi a prevenirle, perché e nella prevenzione, soprattutto, che ha fallito il governo regionale. Se sugli incendi, Schifani ha qualcosa da dire, venga a dirlo in aula, dove lo aspettiamo da tempo, davanti a quel Parlamento che continua ad evitare e a snobbare”.