Lunedì 2 ottobre, presso la Casa Circondariale di Castelvetrano, i detenuti che hanno scelto di partecipare al laboratorio teatrale “Cantiere Animus” porteranno in scena lo spettacolo “Shakespeare in 90 minuti”. Una parodia delle più celebri opere del Bardo rivisitato e scorretto grazie agli inserti suggeriti dagli stessi partecipanti. Il laboratorio nasce e si fonda sul valore teatrale in carcere, i cui esiti, rispetto al trattamento rieducativo rappresentano ormai un patrimonio di acquisizioni consolidate, come indicato nella premessa dello stesso progetto: il teatro, nei luoghi reclusi, non è solo attività di svago, ma svolge un importante valore terapeutico, agisce nel profondo e implica un percorso di consapevolezza che è individuale e collettivo allo stesso tempo, l’attività laboratoriale del teatro incide profondamente su chi lo pratica.
A conferma di ciò ci sono i dati pubblicati dallo stesso Ministero che certifica una diminuzione della recidiva da parte dei detenuti che si dedicano al teatro, che si attesta al 6%, rispetto al 65% di chi non ha mai partecipato, e una volta uscito, ritorna a commettere reati.
I laboratori teatrali in carcere si rivelano inoltre un’attività in grado di colmare il senso di impotenza e di disistima in cui il detenuto si ritrova a causa dell’assenza di stimoli, del tempo trascorso, del senso di inutilità e di perdita della propria identità.
Alla luce dei benefici rieducativi già indicati, lo “Sportello Antiviolenza” della Procura della Repubblica di Marsala, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Magistrati – Sottosezione di Marsala, all’inizio di quest’anno ha proposto un laboratorio teatrale alla Casa Circondariale di Castelvetrano che, condividendone il valore, ha permesso la realizzazione del progetto proposto in cui sono protagonisti i detenuti che volontariamente hanno aderito all’iniziativa.
La conduzione del laboratorio è stata affidata alla dottoressa Katia Regina, educatrice professionale, e Cinzia Bochicchio nella funzione di actor coach, professionisti capaci di fondere la preparazione artistica a quella rieducativa, grazie alle rispettive competenze. La regia dello spettacolo è stata curata dall’attore e regista Federico Brugnone. Il laboratorio si è avvalso anche della collaborazione della musicoterapeuta Maria Pia Culicchia e dell’Associazione culturale Skenè di Massimo Licari. Tutti i partecipanti hanno svolto le rispettive prestazioni da volontari.
Il 2 ottobre si concluderà dunque un percorso lungo mesi, una sfida portata a termine grazie all’impeccabile impegno del maresciallo maggiore dei carabinieri Giacomo Davide Bertolino, responsabile dello Sportello Antiviolenza della Procura di Marsala, che ha coordinato e diretto tutte le fasi operative.