Il conflitto tra Israele e Palestina ha radici profonde e molto lontane nel tempo con conseguenti e gravi ripercussioni sulle vite e sui diritti dei bambini nati e cresciuti in quei luoghi.
Soltanto nel corso dell'ultimo triennio, risultano uccisi 199 bambini e adolescenti e oltre 2.800 feriti.
Il terribile attacco sferrato dai miliziani palestinesi il 7 ottobre nel territorio di Israele e la conseguente risposta militare israeliana contro la Striscia di Gaza hanno innescato un'escalation di violenze e gravissime violazioni sia in Israele che nello Stato di Palestina, con uccisioni, ferimenti, violenze diffuse e rapimenti anche di bambini piccoli, attacchi a infrastrutture civili e servizi essenziali come ospedali, scuole.
La Striscia di Gaza, uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta, dopo i brutali attacchi del 7 di ottobre è stata sottoposta a pesanti bombardamenti. Ad una settimana dall'inizio della guerra, centinaia di bambini sarebbero stati uccisi, altre migliaia feriti.
L'UNICEF chiede un cessate il fuoco immediato, mentre 1,1 milioni di persone - quasi la metà delle quali bambini - sono costretti a lasciare il territorio in previsione di imminenti attacchi militari su larga scala.
I bambini e le famiglie di Gaza hanno esaurito cibo, beni di prima necessità, acqua, elettricità, farmaci essenziali e l'accesso sicuro agli ospedali, dopo giorni di ostilità e tagli a tutte le vie di approvvigionamento.
Al momento, oltre 423 mila persone risultano fuggite dalle loro case.
Nonostante la difficile situazione umanitaria e di sicurezza, gli operatori dell’UNICEF e dei suoi partner sono attivamente presenti nel sud della Striscia di Gaza e stanno fornendo aiuti salvavita, tra cui attrezzature mediche, carburante per il funzionamento delle strutture sanitarie e dei servizi essenziali per l’acqua e l’igiene, così come supporto psicosociale e per la salute mentale.
La risposta dell’UNICEF si sta concentrando sulle necessità di circa un milione di bambini bisognosi di protezione e di assistenza umanitaria che già prima dell’ultima ondata di violenze, avevano bisogno di supporto nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania compresa Gerusalemme Est.
Afferma Domenica Gaglio Presidente del Comitato provinciale per l’Unicef di Trapani: "Con l’intensificarsi del conflitto, è stato attivato un piano di emergenza per agevolare il coordinamento della risposta umanitaria e affrontare i bisogni urgenti che emergono di ora in ora, compresi quelli causati dallo sfollamento improvviso della popolazione palestinese. "
L’UNICEF sta anche provvedendo a monitorare le gravi violazioni dei diritti dei bambini, fornendo anche aiuti in denaro per sopperire alle esigenze delle famiglie".
Si può concretamente contribuire con una donazione libera:
-Attraverso un bonifico sul conto corrente del Comitato provinciale Unicef Trapani , indicando come causale “Emergenza
Bambini a Gaza” - IBAN: IT 96 D 02008 81882 000300806017
Presso la sede del comitato provinciale UNICEF di Trapani sito in via Indipendenza Siciliana n.11, 91024 Gibellina (TP).
Un kit d’emergenza fornisce: 1 coperta; compresse per la potabilizzazione dell’acqua; cure mediche per un bambino; cibo terapeutico pronto all’uso.
Con una donazione di 20 euro garantiamo 2 kit d’emergenza
Con una donazione di 50 euro garantiamo 5 kit d’emergenza
Con una donazione di 100 euro garantiamo 10 kit d’emergenza
Franco Ciro Lo Re