La produzione di carrubo in Sicilia sta attraversando una fase di calo, mettendo a dura prova l'intera filiera agroalimentare che dipende da questo frutto. Le ragioni di questa crisi sono molteplici ma, sostanzialmente, possono essere ricondotte al caro costo dell'energia e al sistema oligopolistico che controlla la sua commercializzazione.
Attualmente, il prezzo di realizzo del carrubo è di 45 centesimi al chilo, a fronte di spese che superano i 40 centesimi al chilo. Questi dati certificano lo stato di crisi del settore. L'albero di carrubo, sempreverde da oltre 500 anni, rappresenta uno dei simboli distintivi dell'Isola e viene anche chiamato "pianta della sopravvivenza" per la sua capacità di resistere a periodi di lunga siccità. I suoi frutti sono ricchi di proprietà benefiche e permettono di ottenere una straordinaria farina. Numerosi sono i prodotti realizzati con carruba al 100% siciliana.
Le coltivazioni di carrubo sono presenti non solo in Sicilia ma in tutto il Sud Italia. Nel XVIII secolo, la pianta si è particolarmente radicata nei territori di Modica, Scicli, Ragusa, Avola, Noto e Comiso. Per secoli, la sua coltivazione ha rappresentato una risorsa economica fondamentale per la Sicilia, soprattutto nel Ragusano, dove si concentra tra le valli del Dirillo e dell'Anapo. Le varietà più diffuse includono la “Latinissima”, la “Racemosa”, la “Morescona”, la “Saccarata” e la “Falcata”. Questa pianta si distingue per la sua incredibile longevità, potendo sopravvivere anche per oltre 500 anni, e persino fino a 1000