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03/11/2023 09:00:00

Siccità in Sicilia, critica la situazione per frutta e foraggi

Le colture siciliane, in particolare le piante da frutta e i seminativi hanno bisogno d'acqua. La siccità autunnale ha causato l'irrigazione dell'uva da tavola e l'importazione dei foraggi da fuori, cosa che in Sicilia non si era mai verificata.

A lanciare l'allarme è il vice presidente di Coldiretti Sicilia, Ignazio Giibino. Un meteo estremo che in Sicilia ha visto già quest'anno il maggio più piovoso e luglio più caldo, mentre ottobre, con una media di 6 millimetri di pioggia, si prefigura come il più secco dal 1921.

Eventi meteorologici che influiscono negativamente sulle coltivazioni. "L'uva da tavola per la quale si sta completando la raccolta, quest'anno è stata irrigata - afferma Giibino-. Ma il problema vale anche per gli aranceti. Anche per questa coltura è stata necessaria l'irrigazione, con costi esorbitanti per gli agricoltori - continua Giibino -. Poi c'è il fronte dei seminativi, dove, considerata l'estensione dei campi dedicati al foraggio o al grano, non è possibile irrigare e il quadro delineato dalla siccità si presenta, a tinte, ancor più fosche. Se gli altri anni gli allevatori potevano contare su un po' di verde nei prati per gli animali, oggi devono fare i conti con terreni duri e spaccati, tanto che di seminare, non se ne parla".

Ciò comporta o l'uso del fieno che serve da scorta per l'inverno o lo si compra da altre regioni con costi altissimi per il trasporto. Intanto c'è da dire che le dighe siciliane dopo aver tenuto grazie alle piogge di maggio, cominciano a scontare tre mesi di siccità. L'ultimo bollettino dell'autorità di Bacino rileva negli invasi circa il 10% di acqua in meno nel giro di un mese. La rlevazione è tra l'altro del 1 ottobre e non considera, dunque, il consumo di acqua ad uso irriguo degli ultimi 30 giorni.