Avrebbe voluto spingere di più sui termovalorizzatori, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e ottenere i “poteri speciali” dal governo nazionale.
Ma ha trovato la strada sbarrata e così il cambio di strategia ha portato alla definizione di un nuovo Piano rifiuti regionale, che comunque porterà a realizzare gli impianti che però non a tutti piacciono.
Una regione che è agli ultimi posti nella gestione dei rifiuti, alle prese con continue emergenze per lo smaltimento.
Siamo agli ultimi posti a livello nazionale, e per Schifani la soluzione è quella dei termovalorizzatori. Ma per arrivarci il governo regionale ha avviato l’iter per ottenere la Vas, la valutazione ambientale strategica, relativa all’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti. Il nuovo documento è stato redatto, oltre che attraverso i dati pubblici messi a disposizione dall'Ispra, grazie al confronto con le Srr, società per la regolamentazione del servizio di gestione de rifiuti, e con i gestori attuali degli impianti, in modo tale da avere una "fotografia" reale della situazione nell'Isola.
Affrontato anche il tema dei termovalorizzatori, il cui dimensionamento sarà condizionato ai contenuti del nuovo Piano, per il quale sono partiti i 45 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni.
"Quello dei rifiuti - sottolinea Schifani - è uno dei temi prioritari del mio governo e per questo motivo ho voluto che questa prima riunione si tenesse qui in Presidenza per condividere insieme all'assessore strategia e tempistica prima della presentazione del Piano".
In base al piano presentato dall’assessore regionale Roberto Di Mauro, la Sicilia dovrebbe avere due termovalorizzatori, una dozzina di impianti per compostaggio e altrettanti per la produzione di biometano. Ovviamente i tempi sono molto lunghi (e ci vogliono parecchi soldi).
Il dibattito è già acceso da tempo sui termovalorizzatori che dovrebbero essere realizzati in aree che permettono di coprire la Sicilia Occidentale e Orientale. “Si punta su due aree a Palermo e Catania, verrà fatto un confronto con i sindaci per individuare le soluzioni più appropriate” ha detto Di Mauro. Si parla di Bellolampo, ma anche di Termini Imerese. Secondo il piano i termovalorizzatori dovranno smaltire 300 mila tonnellate di rifiuti l’anno ciascuno. Si tratta di rifiuti indifferenziati. Che sono tanti in una regione in cui la differenziata non va come dovrebbe. FInisce in discarica, non viene differenziato, il 50% dei rifuti prodotti. Nei prossimi anni i rifiuti differenziati dovranno crescere al 65%.
L’obiettivo è lontano: entro il 2035 l’indifferenziato dovrà ridursi fino al 10%. Molto difficile.
Com’è molto difficile trovare il sostegno di tutti sul piano e soprattutto sui termovalorizzatori. Anche perchè il governo ha ufficializzato di voler abrogare la norma approvata a luglio che impedisce di realizzare qualsiasi impianto per i rifiuti in un raggio di 3 km dal centro abitato. Una norma che sta bloccando appalti milionari con i fondi del Pnrr. I 5 stelle però non ci stanno: “Se questo governo pensa di costruire inceneritori sotto casa o costruire nuove discariche e favorire quelle esistenti sta sbagliando di grosso, L’interesse pubblico alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e il problema dei rifiuti non possono certamente essere risolti da un governo che non ha assolutamente le idee chiare su come gestire quest'annosa problematica. Abolire la distanza di 3 km degli impianti dai centri abitati è una follia. Presenterò un emendamento di modifica della legge regionale per riportare la distanza a 5 chilometri”.
Lo afferma Jose Marano, vice presidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Ars, appresa la notizia che il governo presenterà un ddl per abolire il vincolo dei 3 km dai centri abitati per la costruzione di nuovi impianti o discariche.
“Il governo del nulla accelera sulla strada degli inceneritori in Sicilia? Male, malissimo: sono antieconomici, anacronistici e avversati dall'Europa, che va in direzione diametralmente opposta. E non sono nemmeno una risposta all'emergenza in corso, visto che prima che vedano la luce ci vorranno anni. Noi pronti alle barricate”
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca, commentando la notizia dell'inserimento di questi impianti nella bozza del nuovo piano rifiuti presentata a Schifani.
“La posizione del M5S sugli inceneritori è sempre stata chiarissima: è una tecnologia antieconomica e superata. Mentre in Europa si punta al riciclo e al riuso e a un'economia green, noi andiamo in direzione diametralmente opposta, guardando al passato piuttosto che al futuro. Se ne potrebbe fare uno a Termini? Ebbene il governo Schifani sappia che siamo pronti alle barricate”
Lo afferma Maria Terranova, sindaco di Termini Imerese.
“Termini Imerese – dice Maria Terranova - sta dando il massimo per aumentare i livelli di differenziata, nonostante il nostro sia un Comune che ha dovuto attendere per ben tre anni la Regione per la firma di un decreto di finanziamento di un centro comunale di raccolta. Abbiamo già dato troppo dal punto di vista ambientale negli anni. I governi del centro destra vengono ad aprire la campagna elettorale nel nostro territorio, salvo poi riservarci sorprese di aggressioni di questo tipo. Non lo permetteremo”