E' saltata la norma "salva - poltrona" per il deputato regionale Nicola Catania, e per la manciata di altri deputati nella sua stessa condizione, all'Ars. Sfruttando il meccanismo della interpretazione autentica, questa norma avrebbe corretto l'obbligo di dimettersi da cariche pubbliche prima delle elezioni regionali. Un obbligo che, secondo i ricorsi ancora pendenti, non avrebbero rispettato quattro deputati: Dario Daidone, Nicola e Giuseppe Catania di Fratelli d'Italia e Davide Vasta di Sud chiama Nord.
La Presidenza dell’Ars ha infatti deciso di stralciare dal maxi-emendamento alla manovra correttiva la norma “salva-ineleggibili”, “che – ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno in apertura della seduta parlamentare – non era stata concordata in conferenza dei capigruppo, mi spiace per qualcuno che ha voluto parlare in maniera accesa su questo argomento”. “Sul piano dei contenuti – ha proseguito – la norma apporta modifiche e quindi ci vogliono idonei approfondimenti nelle commissioni di merito”. Galvagno ha poi convocato la capigruppo e ha sospeso la seduta.
Ma intanto è saltato anche il maxi - emendamento che conteneva tutti i "desideri" dei singoli deputati: 400 norme. Una lunga riunione ha portato a creare quattro fondi ai quali agganciare gli elenchi dei Comuni che erano stati inseriti nel testo originario. I fondi appartengono agli assessorati al Turismo, alle Infrastrutture e alle Politiche sociali si sono aggiunti i Beni culturali. Verranno gestiti in questo modo, dagli assessorati, i 22 milioni di euro che erano stati stanziati con questo emendamento. Ma non è chiaroin che modo saranno assegnati i fondi. Fatto sta che il lavoro fatto in commissione è stato smontato.
“In Assemblea si sono bevuti il cervello, sono riuniti da quattro ore perché si vergognano di dare soldi ai Comuni. Cercano di nascondersi, vogliono creare dei fondi a cui affidare le risorse e gli elenchi dei comuni ma senza scrivere gli importi. Poi saranno gli assessorati a decidere. Ma non si capisce in base a quali criteri poi assegneranno i fondi. Non solo. Prima che questi fondi arriveranno agli assessorati passeranno almeno quindici giorni, ricordo che i Comuni devono fare le variazioni di bilancio entro fine novembre. È un caos creato da qualche assessore”. Lo dice il capogruppo del Misto all’Ars, Gianfranco Miccichè. “È una situazione assurda – aggiunge – È sacrosanto dare fondi ai Comuni e c’e’qualcuno che si vergogna. Siamo in Assemblea da stamattina, la seduta non è mai cominciata, rinviata due volte”.
L''ufficio stampa del gruppo parlamentare del Pd all’Ars, a proposito dell’esame della manovra correttiva in corso a Palazzo dei Normanni, dichiara: «Fin dall’inizio dell’esame di questo maxi-emendamento avevamo detto che per noi era fondamentale cancellare la norma salva-ineleggibili e alcune norme di spesa che si configuravano come vere e proprie mance elettorali. Ora che tutto questo è stato stralciato, siamo tornati a discutere il testo. Tutto dipende da cosa emergerà dall’esame dell’aula».
GIUNTA. Via libera dalla giunta al bilancio consolidato della Regione Siciliana per l’anno 2022. Dopo questo passaggio di regolarizzazione dei conti, può riprendere l’iter per le assunzioni previste dai concorsi pendenti. Il documento contabile, che adesso passerà al vaglio dell'Ars, rappresenta la situazione finanziaria e patrimoniale della Regione e il risultato economico dell'attività complessiva svolta dall’Istituzione attraverso tutte le proprie articolazioni organizzative, enti strumentali, società controllate e partecipate.
"Il mio governo – dice il presidente Renato Schifani – continua spedito nell’opera di messa in ordine dei conti della Regione in modo da avere documenti contabili trasparenti e in linea con le scadenze. Avere dei fondamentali solidi ci permette di conseguire risultati immediati come la ripartenza dell’iter per completare i concorsi pendenti e procedere, finalmente, con le assunzioni. Con le carte in regola, adesso, possiamo costruire un futuro per la Sicilia fatto di sviluppo, lavoro, crescita economica e miglioramento dei servizi".
"L’approvazione del bilancio consolidato del 2022 – spiega l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone – accresce l’affidabilità della Regione anche di fronte al mercato e agli organismi di controllo. Continuiamo a perseguire l’obiettivo di dotare la Sicilia di documenti contabili contraddistinti dal rispetto dei principi di certezza e veridicità del bilancio pubblico".