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15/11/2023 06:00:00

Lentini, Martire, oppure… I possibili candidati per le prossime elezioni a Castelvetrano

 All’avvocato Giovanni Lentini di “Castelvetrano Rinasce” non piace chiamarla coalizione di centro destra, perché “Alleanza per Castelvetrano” è “aperta a tutte le forze politiche e (soprattutto) civiche, che vorranno impegnarsi contro il declino del territorio”.

Però la Dc di Cuffaro rappresentata da Rosalia Ventimiglia, l’Mpa di Raffaele Lombardo rappresentato da Maricò Hopps e Lega-Prima l’Italia rappresentata da Salvatore Ingrasciotta sono tutti partiti di centro destra. Mentre i movimenti “Castelvetrano Giovani” di Antonio Giancana, “Obiettivo città” di Calogero Martire e “Ricominciamo insieme” di Lorenzo Rizzuto, non hanno certo origini riconducibili al centro sinistra.

 

Al tavolo della conferenza stampa di sabato scorso, nella  presentazione della prima coalizione politica in vista delle prossime elezioni amministrative 2024, mancavano però Davide Brillo di Fratelli d’Italia e Nicola Li Causi di Forza Italia. Ma secondo la Ventimiglia il dialogo è ancora aperto e, visto che “sono dei partiti strutturati”, potrebbero aver bisogno di più tempo per decidere il loro ingresso. Più di quello che evidentemente è servito all’Mpa e alla Lega. Molto di più.

Soprattutto a giudicare dal fatto che FI e FdI avevano già sottoscritto l’avvio della costituzione dell’alleanza già ai primi dello scorso agosto. E qualcuno giura che siano stati addirittura i primi interlocutori, ancor prima che venisse coinvolto l’avvocato Lentini. Qualcosa però deve essere andato storto, perché alla presentazione alla città non c’erano.

 

Ma il dialogo è ancora aperto – ha assicurato la Ventimiglia – non siamo un cantiere chiuso”. Poi ha aggiunto che “i partiti della coalizione sono tutti di centro destra e attualmente stanno governando in Sicilia (Mpa, Lega e Dc). Io che sono una donna di partito, da dirigente nazionale della Dc, dico che si sente tanto l’esigenza dell’organizzazione del partito, delle ideologie, dello stare insieme e del confrontarsi. Ma la città chiede più facilmente alle liste civiche, più che ai partiti. E questa coalizione rappresenta un connubio perfetto per poter amministrare bene, visto che di fatto siamo complementari”.

 

E allora la domanda che molti si fanno è: quale candidato sindaco verrà fuori da questa coalizione?

L’impressione è, ammesso che il gruppo non si disgreghi prima, che possa essere l’avvocato Lentini o Calogero Martire.

Il criterio di decisione spesso sta nei numeri, nella relativa forza elettorale. Ed è come se l’avvocato Rizzuto di Ricominciamo Insieme, nel suo intervento avesse più o meno velatamente veicolato il concetto: “Il nostro percorso è iniziato con le passate elezioni amministrative, sposando un progetto politico di Obiettivo Città. Noi abbiamo sempre continuato a dialogare con le liste civiche che allora facevano parte di quella coalizione. Coalizione che si è via via ampliata e diventata importante come quella di oggi, eterogenea nei suoi componenti, perché abbiamo partiti e liste civiche che condividono un serio progetto politico comune che possa rilanciare la città”.

Detta così lascerebbe immaginare che questa coalizione sia quasi come un ampliamento di quella di Obiettivo Città. Ma è solo un confronto.

Lo stesso Martire ha tenuto a precisare che “la coalizione non nasce adesso, ci confrontiamo già da 5 mesi e siamo convinti che una progettualità basata sulla concretezza e sulla competenza sia il percorso migliore”.

 

Martire, candidato sindaco nel 2019, era sostenuto da Obiettivo Città e da Ricominciamo Insieme.

In quest’ultima lista viene eletto Casablanca che poi romperà con Martire per aderire in un secondo tempo a Sicilia Vera, il partito di Cateno De Luca. Rizzuto e l’avvocato Mimmo Signorello rimangono invece in Ricominciamo insieme, avendo il proprio riferimento, storicamente, in Mimmo Turano. Quest’ultimo è anche il riferimento di Salvatore Ingrasciotta (Lega – Prima l’Italia) che, alle amministrative che videro Errante sindaco, nel 2012, fu il più votato di tutti i candidati al consiglio comunale, con 448 voti. Ottimo risultato, stracciato però dalle preferenze record di Enza Viola, nel 2019: ben 786, proprio col movimento di Martire, Obiettivo Città.

 

Certo, fondamentale il ruolo dei cittadini, delle associazioni e di chi si vuole spendere per la  propria città, ma la differenza la fanno i numeri. E dalla parte di Martire ce ne potrebbero essere abbastanza affinché qualcuno possa proporlo alla guida della coalizione. Si, perché il politico navigato sa che se si espone autonomamente rischia di bruciarsi. E allora è sempre meglio che l’idea venga a qualcun altro, in modo che poi si potrà dire che non ci si sottrarrà nonostante le pesanti responsabilità.  

Una cosa è facile intuire: sia Lentini che Martire vorrebbero diventare sindaco della città. Occorrerà capire se questo accadrà dentro questa coalizione di centro destra e che tipo di accordi verranno siglati.

 

E gli altri?

FdI e FI potrebbero pensare di riuscire a farcela anche fuori da Alleanza per Castelvetrano, magari dialogando con Sicilia Vera e con la lista civica Insieme si può. Questa potrebbe essere una coalizione di destra-centro.

Intanto il Partito Democratico sta lavorando ai programmi, che sembra un modo per dire “vediamo ancora un po’ che succede e poi decideremo cosa fare”. Potrebbero allearsi coi 5 Stelle, sempre a condizione che, come hanno più volte ribadito,  il candidato sindaco non sarà Enzo Alfano. In questo caso avremmo anche la coalizione di centro sinistra.

 

Ma, come succede sempre, le dinamiche di aggregazione o di rottura sono oscene: letteralmente, fuori dalla scena. E sempre, da destra a sinistra, “per il bene della città”.

 

Egidio Morici