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16/11/2023 15:00:00

In Sicilia il 72% dei ragazzini utilizza lo smartphone

 In Sicilia il 69,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone (la media nazionale è del 73%).

In Italia il 65,9% usa lo smartphone tutti i giorni, in Sicilia la percentuale sale al 72,3% (ex aequo con la Sardegna, tra le più alte dopo il Molise con il 75,6% e la Campania con il 72,8 %).

Si abbassa sempre di più l'età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni dopo la pandemia: al Sud e nelle Isole la percentuale è passata dal 28,3% al 42,8% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. Nonostante questo utilizzo diffuso, nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l'Italia si posiziona quart'ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42% rispetto a una media europea del 31%.

Il dato medio italiano nasconde ampi divari territoriali, il Nord e il Centro sono più vicini alla media nazionale (con 34% e 39%), il Sud, invece, ha oltre la metà dei ragazzi con scarse o nessuna competenza (52%). Sono i dati della XIV edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia, dal titolo "Tempi digitali", diffusi oggi da Save the Children - l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Per quanto riguarda la connettività, le famiglie con accesso alla banda ultra larga a fine 2022 erano il 52% (dato significativamente aumentato rispetto al 2016, quando erano appena l'8%), con differenze territoriali importanti.

Tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo: in Sicilia gli adolescenti vittime di questi episodi sono il 16,2%, la percentuale più alta insieme alla Campania. Le ragazze sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di "bulle" che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte. (Ansa)